Gli slogan elettorali

Scritto da  Pubblicato in Maria Arcieri

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di Maria Arcieri

“L’altra Calabria è fimmina”, “Cambiamo la Calabria”. Questi alcuni, degli slogan propagandistici elettorali appesi per i muri della città in questi giorni. Il dato più sconcertante è l’espressione del viso delle persone quando si fermano a leggerli… sconvolti, divertiti, pensierosi “Si può!” è quello che ha creato più curiosità. “La Calabria che sale” è quello che ha creato più sconcerto, nel senso che se sale, dove va? Si allea con la lega? Piccole o inesistenti le “faccione”. Almeno una buona notizia. Ma quelle esplodono per le comunali. A caratteri cubitali i simboli dei partiti e questi slogan, creati ad hoc da non si sa quale guru della comunicazione. Sull’effetto sorpresa non c’è dubbio che ci sia, ma forse sono un po’ troppo americanizzati. Si gioca sull’effetto “scioccante” o sull’effetto “Cosa vorrà dire?” (forse un po’ troppo). L’esperto di comunicazione di massa del Dams di Bologna, (mio prof.) insegnava che la comunicazione deve essere a effetto, efficace, prorompente ma soprattutto deve essere capita da tutti. “La solita Italia”, è quello, tra gli slogan che non fa intuire se è pessimista o intravede in lontananza un cambiamento. “Per non tornare indietro” è decisamente futurista. “Non votarmi, se vuoi che rimangano i soliti” eviterei ogni commento!. Quello più incisivo è senza dubbio: “Abbiamo tolto l’Ici, aboliremo l’Imu”. Ma per coloro che masticano politica, la conoscenza dell’introduzione delle tasse, non è un mistero. Si gioca sul fattore dell’ignoranza dei dati. “L’altra Calabria è fimmina” è forte, ma troppo irreale. “Cambiamo la Calabria” è troppo usato. E i programmi? Le persone hanno bisogno di leggere quelli e se ancora credono nella sana politica, potranno entrare nelle cabine e votare fimmini, abolizioni Imu e Calabrie che salgono, cambiano e quant’altro.

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