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Cosa hanno le nuove generazioni, dai venticinque trent’ anni a differenza dei quaranta-cinquantenni… . Innanzitutto un diverso concetto dei valori e preciso che non bisogna generalizzare, ma raggrupperei la maggior parte di loro. Un diverso rispetto se di questo si può parlare delle persone più grandi. Mancanza è un termine più appropriato. Un esplosione accelerata di emozioni, sensazioni, piaceri, che devono essere forti e più che altro devono essere vissuti sempre. Una corsa frenetica a bruciare le tappe della vita perché per loro a quarantanni è finita la vita. Un mordi e fuggi nei rapporti sentimentali e un sottofondo musicale che li accompagna che deve essere quello di Franco Battiato, Ligabue e Jovanotti e non dei Guns n’ Roses.
E per loro l’informatica è la disciplina maestra per vivere meglio degli altri. E la reputano superiore alla medicina alla giurisprudenza e alla fisica. Un concetto di amicizia che è solo riferito ai social e non alle confidenze, ai pianti e agli abbracci vis a vis. Un rapporto troppo amichevole con i genitori che li lascia troppo liberi di vivere senza regole. E di sudditanza per i datori di lavori e gli insegnanti che non è rispetto. E’ formalismo e opportunismo. Gli unici due vocaboli che non dovevano inserire nell’agenda della loro esistenza. Un senso del mondo che li vede troppo antropocentrici e poco altruisti. Ritengono sempre di saperne sempre più degli adulti solo perché sanno smanettare sull’iphone velocemente.
Gli adulti non ribattono mai ai geni dell’informatica e della vita da vivere a cento all’ora o perché sono i loro genitori o per pietas verso la presunzione giovanile che è veramente come una linea retta…infinita… Mentre i quarantenni e cinquantenni… sono esattamente, direttamente l’opposto di quello fin qui enunciato. Se poi sali ai sessantenni, di successo e decisamente… tutta un'altra storia… Loro fanno parte della storia e non sono stati i telespettatori!