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Gli imprenditori del Sud Italia e il loro presidente nazionale Boccia hanno una ricetta per il Mezzogiorno e la Calabria. Alcuni giorni fa ne hanno parlato in un seminario a porte chiuse a Gioia Tauro e continueranno a parlare a metà mese nel Veneto, proprio a ridosso delle elezioni del 4 di marzo.
In soldoni dal seminario di Gioia sono emerse alcune cose, soprattutto in relazione proprio all’area portuale di Gioia Tauro. Dicono gli imprenditori: disponiamo di 5 miliardi di euro legati ai fondi Por, oltre 1 miliardo di opere pubbliche ferme, dunque le risorse ci sono. E' necessario riaprire i cantieri, avviare un'azione di confronto con il governo regionale. In tal senso è stato annunciato che a partire dal 5 marzo, in sinergia con Unindustria Calabria, a livello nazionale sarà aperto un dialogo forte. Le imprese - dicono da Confindustria - hanno bisogno di risposte chiare, impegni e scadenze precise. ‘’Chiediamo, inoltre, interventi – dice Natale Mazzuca che degli imprenditori calabresi è il presidente - anche sul fronte del contrasto allo spopolamento e, parallelamente, al recupero delle risorse giovanili’’. Grande spazio, dunque, a Gioia Tauro (il giornale di Confindustria vi ha dedicato recentemente un paginone, con potenzialità e preoccupazioni, tante, e non solo legate alla via della seta dei cinesi che escluderebbe dai grandi traffici lo scalo calabrese). Gioia Tauro – dicono sempre da Viale dell’Astronomia - può dare una risposta ai tanti problemi che ci sono in questa regione a cominciare dai vantaggi derivanti dall'istituzione della Zes che rappresenta un grande driver per stimolare tutte quelle imprese che credono nella Calabria e desiderano rimanere a investire qui. E' necessario – spiega ancora Mazzuca - che la classe politica compia un ulteriore sforzo per far recuperare al porto e all'intera area industriale di Gioia Tauro la propria naturale centralità all'interno del Mediterraneo. I numeri del porto dicono che nel 2017 sono approdate 1500 navi, con quasi 3 milioni di container movimentati ma ci sono tempi biblici per lo sdoganamento: 48 ore a Rotterdam e anche 10 giorni in Italia.