Lamezia Terme – La Corte di Appello di Roma ha riformato la sentenza per la posizione di tre imputati, coinvolti in una maxi operazione antidroga, chiamata “Cicala” e risalente al 2013, quando il Gico della Guardia di Finanza di Catanzaro, in collaborazione con il servizio centrale d’investigazione sulla criminalità organizzata (S.c.i.c.o) di Roma e con il nucleo di polizia tributaria di Milano, scoprirono quella che fu definita dagli inquirenti “una pericolosa ed agguerrita organizzazione di stampo ‘ndranghetistico dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti”.
Un’operazione nella quale furono coinvolti anche alcuni lametini: i giudici della Corte d’Appello della capitale hanno deciso così di assolvere Anna Grandinetti, difesa dall’avvocato Michele Cerminara, e hanno rideterminato la pena per Salvatore Angì, difeso dall’avvocato Renzo Andricciola e per Fabio Scopelliti, difeso dall’avvocato Fabrizio Falvo. Per la loro la pena è stata ridotta a 4 anni per il primo e 4 anni e 4 mesi per il secondo.
Il processo trae spunto da un’indagine svolta dalla Dda di Reggio Calabria che, nel 2013, ha coinvolto sia l’Italia che la Spagna, nazione dove si trovavano alcuni calabresi che gli inquirenti hanno ritenuto far parte di una organizzazione trans-nazionale dedita al traffico di stupefacenti. Dopo gli arresti nel 2013, la competenza territoriale è stata suddivisa tra diversi tribunali quali appunto Roma, Torino e Busto Arsizio.
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