Lamezia Terme - Si chiama Arturo Mariani ed è romano il 22 enne che nella sala consiliare ex comune di Lamezia ha incontrato grandi e piccoli, portando loro una testimonianza significativa. Ha scritto un libro, "Nato cosi" dove racconta le sofferenze e le gioie della sua vita. Un'autobiografia avvincente, sotto ogni punto di vista, se si pensa che il giovane di Guidonia Montecelio con una sola gamba, sin dalla nascita, è riuscito a portare a termine il suo più grande sogno: giocare a calcio. Ma c'è di più. Mariani ha portato a casa parecchi successi, partecipando fra le altre cose al campionato mondiale in Messico nel 2014. Attualmente fa parte dell'associazione italiana mutilati.
Ad organizzare l'evento, dal titolo "Il diritto a vivere i sogni" Giancarlo Nicotera, 3 commissione consiliare del Comune di Lamezia Terme. In collaborazione con l'ordine degli avvocati, l'incontro ha visto un'ampia partecipazione di consiglieri comunali con la particolarità di alcune classi dell'Istituto scolastico Maggiore Perri e Almamater. Perché Arturo Mariani? "Perché manda diversi messaggi - dice Nicotera - a chi opera nel diritto, poiché non esiste un diritto per essere sopportati ma supportati, ai più giovani, attraverso la forza di volontà. Arturo perché è passato dall'essere compatito all'essere un esempio". A mantenere intatto il suo entusiasmo sono stati dunque la famiglia e lo sport. Due pilastri portanti imprescindibili, che spesso hanno fatto da scudo nei riguardi di una società sindacalista. Al tavolo, oltre al sindaco Paolo Mascaro, anche l'avvocato Francesco Grandinetti e il professore Mario Murone che da punti di vista umani e professionali hanno fornito il loro pensiero ai presenti. "L'uno Marzo del 2006 il legislatore affronta la problematica della 'discriminazione' - spiega Murone, docente di procedura penale presso l'Università Magna Graecia di Catanzaro - ma in concreto queste norme restano purtroppo inapplicate". Restare sul piano della salvaguarda della dignità umana. Questo il dato che fornisce la Costituzione italiana dal 1948 ad oggi. Questo vuole anche l'Unione Europea.
Non é mancata la chiesa. A presiedere l'iniziativa anche il vescovo Luigi Cantafora che con parole di fede non ha fatto altro che restituire uno dei messaggi cardini del libro di Arturo Mariani. "La vita non é una ideologia e Arturo n'è la prova concreta". Quando si parla di uguaglianza e di solidarietà è necessario stare lontani da retoriche. La vita è un dono ma dietro questo dono ci sono le azioni dei genitori, delle scelte, delle difficoltà, quelle difficoltà che possono colpire chiunque in ogni momento. "Un tema attuale quello che stiamo toccando con mano - dice Paolo Mascaro - la storia di Arturo potrebbe sembrare il contorno di un miracolo ma in realtà è la storia di un vissuto. Non fatevi ingannare da contrarietà apparenti, il sogno è stupendo anche quando si cerca solo di inseguire".
Che cos'è la vita? Mariani lo sa e può insegnarlo a molti. "È un dono. A partire da questo possiamo affrontare tutto il resto - afferma - la mia famiglia ha accolto, non ha accettato, la mia diversità. Se accolta, la sofferenza é un punto di forza". Diversi, infine, i momenti di premiazione. Una targa in dono alla mamma di Arturo Mariani, un disegno a cura di Marco Sando a Mariani, tante medaglie simbolo per i bambini presenti.
V.D.
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