Lamezia Terme - Una fitta rete di spaccio con contatti anche nell’area reggina, grazie ad alcune parentele, in particolare nei comuni di Delianuova, Cinquefrondi, Sinopoli, Cittanova, e Taurianova. Ma non solo. La rete dello spaccio si estendeva anche nell’area del Reventino nei comuni di Platania, Soveria Mannelli e Decollatura. Questo è quanto emerge a seguito della conferenza stampa tenuta oggi in procura dal procuratore capo Domenico Prestinenzi, il colonnello dei carabinieri Cantoni, il maggiore Caci e dal comandante dei carabinieri di Lamezia Vincelli nell'ambito dell'operazione Spare Tyre.
L’operazione Spare Tyre, letteralmente “ruota di scorta”, prende apputo il nome dal fatto che durante la perquisizione di un’auto proveniente dalla provincia di Reggio, i carabinieri trovarono occultati proprio nella ruota di scorta 400 grammi di sostanza stupefacente. Si trattava di un “corriere” proveniente dal reggino e che riforniva la rete lametina dedita allo spaccio. Tutto ha inizio, comunque, in un arco temporale che va dal febbraio 2012 al maggio 2013. In particolare, l’attenzione di magistratura e forze dell’ordine si è fatta più consistente dopo l’operazione condotta dalla Dda denominata “Medusa” che portò alla decapitazione della cosca Giampà e la collaborazione di alcuni appartenenti alla cosca, tra cui il boss Giuseppe Giampà. L’attenzione dei militari si è dunque concentrata, con intercettazioni ambientali e tramite attività d’osservazione sulle persone coinvolte in quest’ultima operazione. Questo perché, a detta della stessa Arma “c’era un vuoto di potere che cerchiamo di mantenere libero”.
Le aree di azione
Le zone di “competenza” erano divise così divise: Pulice, Strangis, Crapella, Santoro e Greco si occupavano della zona di Nicastro; Buffone di Sambiase, Nicotera Sant’Eufemia e Pulicicchio dell’area del Reventino
Il tentato omicidio di Pulice
Un complimento poco galante nei confronti della sua signora e il non aver offerto al bar a “Piripicchio”, stavano costando la vita a Pulice che fu avvicinato in un’occasione nel quartiere Bella da Davide Giampà. Quest’ultimo voleva esplodere dei colpi di pistola nei confronti di Pulice ma la pistola si inceppò al primo colpo e Pulice riuscì così a scampare alla morte schivando poi gli altri sei colpi che finirono sull’auto di un suo amico. Il racconto del tentato omicidio da parte dello stesso Pulice è stato oggetto di intercettazione ambientale e suffragati da ulteriori perizie da cui è poi emerso che la stessa pistola con cui Giampà aveva esploso quei colpi andati a finire su un’auto nel quartiere Bella fosse la stessa sequestrata successivamente dalle forze dell’ordine a suo cognato, Giuseppe Paone autore, assieme ad Antonio Mancuso, di una rapina ad un distributore di benzina in via Miceli. Per questi motivi, nell’ambito di questa operazione, Giampà assieme a Morello sono anche accusati di tentato omicidio nei confronti di Pulice.
Le persone coinvolte
Andrea Crapella, Cristian Greco, Pasquale Nicotera, Francesco Parisi, Giuseppe Parisi, Salvatore Pulice, Giuseppe Pulicicchio, Emanuele Strangis, Francesco Morello e Davide Giampà sono accusati invece di tentato omicidio. Tutti questi tradotti in carcere. Ai domiciliari sono invece finiti Pasquale Buffone e Filippo Santoro.
Andrea Crapella
Cristian Greco
Francesco Parisi
Salvatore Pulice
Pasquale Nicotera
Giuseppe Parisi
Giuseppe Pulicicchio
Emanuele Strangis
Francesco Morello
Davide Giampà
AI DOMICILIARI
Filippo Santoro
Pasquale Buffone
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