Torre di Ruggiero - “Il messaggio alla Calabria è quello di avere speranza”. Lo ha detto il Segretario di Stato Vaticano, cardinale Pietro Parolin, al Santuario di Torre di Ruggiero dove ha celebrato la solenne messa per la festa della Madonna delle Grazie. “Ogni terra – ha proseguito il cardinale Parolin - ha le sue caratteristiche particolari, forse il Sud per alcuni versi è più in difficoltà rispetto ad altre parti del Paese: però l'importante è avere speranza che insieme, sottolineerei insieme, si possono superare queste difficoltà. Credo che la Calabria può fare riferimento alle risorse che ha. Ci affidiamo al Signore, alla fede, ma anche alla risorse di fede, tradizione, cultura, lavoro e valori grandi che questa terra ha. Non conoscevo la Calabria, sono venuto qualche tempo fa a Lamezia Terme e da allora – ha sostenuto il Segretario di Stato Vaticano - ho cominciato ad amarla e spero di poterla amare sempre”. Presente anche il vescovo della Diocesi di Lamezia, Schillaci.
“La religiosità popolare è un grandissimo tesoro di cui la Chiesa non può fare a meno perché sostiene la fede, però ha bisogno di essere purificata di alcuni elementi che non le sono propri, tanto più se sono elementi malavitosi e criminali, ma anche di tante forme magari di superstizione”. Lo ha detto il Segretario di stato vaticano, cardinale Pietro Parolin, parlando con i giornalisti. “C'è tutto un lavoro da fare a cui i pastori si dedicano con grande attenzione, però – ha sostenuto il cardinale Parolin - preservando il valore, perché bisogna stare attenti a non buttare il bambino con l'acqua sporca. Buttiamo fuori l'acqua sporca ma – ha rilevato il Segretario di Stato Vaticano - manteniamo il bambino, perché è questo il nostro compito”.
“Imitiamo la Vergine Maria traducendo nella nostra quotidianità l'amore per il Signore”, ha detto ancora. Nell'omelia della santa messa, concelebrata con l'arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, monsignor Vincenzo Bertolone, il cardinal Parolin si è soffermato soprattutto sul valore dell'umiltà e sull'importanza della quotidianità per ogni fedele. “Mi sento particolarmente commosso perché – ha esordito il Segretario di Stato Vaticano - l'11 agosto ero a Lourdes per celebrare la festa dell'Assunzione, e oggi, 8 settembre, festa della Natività di Maria, celebriamo questa solennità mariana in un'altra Lourdes, perché ho letto, dalle note inviatemi da monsignor Bertolone, che il santuario di Torre di Ruggiero è chiamato piccola Lourdes. Questo può essere motivo di gloria, non di vanagloria, si può essere orgogliosi di questa coincidenza tra Lourdes e questa piccola Lourdes, che speriamo cresca nella devozione di tutti i fedeli”.
Secondo il cardinale Parolin, poi, “la storia della nostra salvezza non passa sulle strade del sensazionale ma si svolge attraverso gli umili e impegnativi sentieri della realtà, nel battito ordinario in cui trascorre la vita di ogni giorno. Dio ama sommamente l'umiltà, senza l'umiltà non è possibile piacere a lui, mentre respinge l'ostentazione e la superbia. Per questo – ha ricordato il cardinale Parolin - ha amato Maria. L'umiltà di Maria è la condizione, il luogo in cui primariamente si attua la salvezza offerta da Cristo all'umanità. Nei dipinti di Maria domina la semplicità domestica. La nostra quotidianità agli occhi di Dio non è qualcosa di trascurabile, né di accessorio, perchè è proprio quello l'ambito in cui il Signore vuole operare cose grandi, per il bene di tutti. La grandezza di Dio – si vede dal Vangelo – ama nascondersi e passare attraverso le umili vicende degli uomini, purificandole con il suo amore misericordioso e elevando coloro che lo accolgono con sincerità. Credere nei preparativi dell'Incarnazione significa riconoscere la necessità della collaborazione dell'uomo all'attuazione della salvezza del mondo”.
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