Gratteri procuratore a Napoli, storia di un magistrato che ha sconfitto la rassegnazione dei calabresi

IntervistarilasciatadalprocuratoreGratteriaimicrofonideilLametino_429e6.jpgIntervista rilasciata dal Procuratore Gratteri ai microfoni de Il Lametino

di Antonia Butera

Lamezia Terme - "Il giorno del mio insediamento ho pensato di smontare la Calabria come un treno Lego, e poi rimontarla piano piano". Lo disse Gratteri nel corso della storica conferenza stampa dell'operazione "Rinascita Scott". Era il 19 dicembre 2019 e già erano tre anni che il Procuratore Gratteri, a capo della Dda di Catanzaro, stava sfaldando alcune delle maglie più strettamente intrecciate della ‘ndrangheta. 

Perché tutto si ricollega proprio al giorno del suo insediamento come Procuratore Capo di Catanzaro il 16 maggio 2016 “il giorno in cui mi sono insediato per me era importante avere un'idea, una strategia, un progetto, un sogno, una rivoluzione”. Vibo Valentia, Catanzaro, Crotone, Cosenza, Reggio arrivando oltralpe e oltreoceano con l’indagine sulla strage di Duisburg e sulle rotte internazionali del traffico di droga. L’operato di Gratteri è andato avanti senza se e senza ma con l’unico obiettivo di ripulire ogni livello della società dalla malapianta della ‘ndrangheta. 

Una figura quella di Gratteri, con 40 anni di attività alle spalle, che ha scardinato l’atavica omertà che la Calabria ha ereditato da anni bui e dolorosi, segnati non solo da guerre sanguinarie con morti ammazzati ma anche dall’amara consapevolezza che l’infiltrazione mafiosa era ormai permeata nella sanità, nella politica e nella pubblica amministrazione. Una figura che ha ridato fiducia nella magistratura e nelle forze dell’ordine, che ha dato la forza ai calabresi di parlare e denunciare, aprendo le porte del suo ufficio ogni settimana a chiunque avesse scelto di non tacere più. 

E lo ha fatto anno dopo anno parlando pubblicamente con la gente nella piazza ricolma di Trame a Lamezia edizione dopo edizione, nelle scuole, nei piccoli paesi, girando la Calabria palmo a palmo non solo con le sue operazioni ma anche con incontri pubblici in cui ha sottolineato in più occasioni come sale e piazze stracolme fossero la dimostrazione di un’inversione concreta di marcia e che le persone “hanno bisogno di questo e di sentire dentro il senso della giustizia". Quell’espressione “Se non mi ascoltate voi procuratore io non parlo, ad altri non lo dico” raccontato da Gratteri in più occasioni è il simbolo di come la gente ha davvero visto nel magistrato di Gerace un porto sicuro.

Una vita da sempre in prima linea, dove la figura dell’uomo e del magistrato si sono fusi insieme, dove la lotta alla criminalità ha assorbito anche la sua vita privata. Un lavoro costante e marcato che ha esposto Gratteri alle possibili ritorsioni di quanti hanno subito le conseguenze delle sue inchieste. Una minaccia concreta a tal punto da rendere necessaria la predisposizione di un imponente apparato di protezione non soltanto nei suoi confronti ma anche dei suoi familiari più prossimi. Una rete di protezione che dall’aprile del 1989 accompagna Gratteri “Più gli anni passano e più ho meno libertà, meno movimenti fisici, anche per fare dieci metri devo discutere con la scorta. Ma nella mia testa sono un uomo libero, continuerò a dire quello che penso, non starò mai zitto per compiacere il potere o avere in cambio qualche favore".

Nicola Gratteri raccoglie, con la nomina a procuratore della Repubblica di Napoli, i risultati di un'attività professionale che ne hanno fatto uno dei magistrati più noti a livello nazionale ed internazionale, capace di tessere rapporti con gli uffici giudiziari di tutto il mondo e mettendo il sigillo su inchieste che hanno fatto luce sugli intrecci della ‘ndrangheta colpendola a livello organizzativo ed economico. Proprio nei giorni dell’addio alla Calabria di Gratteri, Rinascita Scott - la maxi operazione da cui ha preso vita uno dei processi più corposi contro le mafie mai celebrato in Italia, per il quale è stato necessario costruire l'aula bunker di Lamezia Terme - si avvia verso un importante step processuale, ovvero la sentenza di primo grado con rito ordinario.

L’eredità che Gratteri lascia ai calabresi è la capacità di guardare al futuro con maggiore speranza, con la consapevolezza che ciascuno può essere determinante per il cambiamento e che si può guardare ad un orizzonte comune fatto di un respiro più ampio epurato da ogni tipo di tossicità.

Il16maggio2016lacerimoniadiiInsediamentocomenuovoprocuratorediCatanzaroperNicolaGratteri_def8d.jpgIl 16maggio 2016 la cerimonia di insediamento come nuovo procuratore di Catanzaro

InaugurazionedellaulabunkerTerinaaLameziail15dicembre2020_2b9ca.jpgIl ministro Bonafede nell'aula bunker di Lamezia il 15 dicembre 2020

gratteriospitedelFestivalTrameaLameziaTerme_3a6c7.jpgNicola Gratteri ospite del Festival Trame a Lamezia Terme

PrimaudienzaperilmaxiprocessoRinascita-ScottnellaulabunkerdiLamezia_14fdc.jpgPrima udienza per il maxiprocesso Rinascita-Scott nell'aula bunker di Lamezia

 

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