Lamezia Terme - Un “affare nazionale”, quello delle condizioni del mar Tirreno nell’area centrale della Calabria, portato all’attenzione del Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare dal senatore Di Biagio, che calabrese non è, ma che ha “sposato” la battaglia portata avanti dalla Federazione italiana imprese balneari (Fiba) di Lamezia Terme che, con Antonio Nirello, ha presento di recente un esposto alla Procura della Repubblica di Lamezia per le condizioni in cui versa il mar Tirreno nel tratto compreso tra Nocera Terinese e Curinga. Di seguito riportiamo l’interrogazione al Ministro dell’ambiente Gianluca Galletti.
“Al Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare.
Sen. Di Biagio - Premesso che: nella zona della provincia di Catanzaro lungo le coste del litorale tirrenico calabrese comprese tra i comuni di Nocera Terinese, Falerna, Gizzeria, Lamezia Terme, San Pietro a Maida e Curinga, per un tratto di circa 30 chilometri, a seguito di controlli della Guardia costiera di Vibo Valentia, sono emerse criticità relative alla gestione di alcuni impianti di depurazione;
Nell’ambito di una più vasta attività di indagine condotta dalla Procura della Repubblica di Lamezia Terme sulle cause dell’inquinamento del mare ed a seguito di accertamenti svolti dalla compagnia carabinieri di Lamezia e dai militari del nucleo operativo ecologico dei carabinieri di Catanzaro, è stata rilevata una condizione di irregolare funzionamento, in particolare, dei depuratori di Nocera Terinese e di San Pietro a Maida, con conseguente sequestro degli stessi;
Nello specifico, i militari hanno accertato che i fanghi dei depuratori, non correttamente smaltiti, sarebbero finiti nei fiumi Amato e Savuto e, di conseguenza, nel mar Tirreno nella zona del golfo di Sant’Eufemia di Lamezia Terme;
Il coordinatore della Federazione italiana imprese balneari (Fiba) di Lamezia Terme, Antonio Nirello, il 29 luglio 2014, ha presentato un esposto contro ignoti presso la Porcura della Repubblica di Lamezia Terme al fine di denunciare lo stato di inquinamento del mare, con presenza costante di schiume e liquami maleodoranti, e di abbandono e sporcizia della costa compresa tra Nocera torinese e Curinga, dovuto alla cattiva manutenzione delle spiagge, con presenza di rifiuti sia in mare che sulla battigia.
I rappresentanti della Fiba hanno manifestato, come riportato da articoli di stampa pubblicati il 1° e il 2 agosto 2014, grande disappunto per lo stato dei luoghi e hanno denunciato altresì il grave danno ambientale e anche economico che da questa situazione deriva per tutti gli imprenditori di stabilimenti balneari della zona della costiera tirrenica del lametino, con perdite di posti di lavoro durante il periodo estivo. Si chiede di sapere quali iniziative di competenza il Ministero in indirizzo intenda intraprendere per porre rimedio al grave problema dello stato di inquinamento del tratto di mare antistante alla costa compresa tra Nocera torinese e Curinga, e se intenda adottare misure volte a far sì che vengano rispettate le disposizioni delle leggi vigenti in materia ambientale”.
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