L’attore napoletano, Antonio de Curtis, diceva di "Essere felice di aver fatto l'attore perché la comicità aiuta a prendere la vita come viene. E la rende più accettabile. Che altro fanno i santi?" Uscirà il 4 marzo, venti giorni dopo la scomparsa del suo autore, Paolo Isotta, il libro "San Totò". Il più grande attore comico italiano, secondo molti cos'ha di diverso dagli altri libri che gli hanno dedicato? La peculiarità del critico napoletano a differenza degli antropologi, filosofi e studiosi, autori di libri su Totò, è che Isotta lo ha scritto da innamorato. Il padre diceva che chi non ha visto Totò a teatro, non ha visto Totò. Bisogna ammettere che tutti noi abbiamo messo da parte momenti di tristezza con la sua comicità geniale e infatti per il critico musicale il suo talento non era semplice recitazione ma una creazione di memorabili battute ai vertici della metafisica. Da talento puro, non temeva la competizione.

Totò sapeva che meglio era accompagnato e maggiormente la sua genialità sarebbe emersa. La descrive Isotta, come una sorta di opera di arte collettiva. Nella recensione su Lettura del Corriere della Sera, la penna sofisticata impregnata di cultura allo stato puro di Carlo Vulpio, definisce il libro, un vero e proprio atto di amore verso il comico. Scritto con cuore e ragione. Il principe della comicità era un solista gregoriano, erede di Aristofane e Plauto, sodale di Boccaccio e Molière. Ha recitato con i numeri uno del periodo neorealistico. Da Fabrizi a Croccolo da Taranto a Stoppa. Ma la sua metà perfetta era Peppino de Filippo, per adattamento reciproco a velocità supersonica. Così, viene descritto. Totò era l’erede di Aristofane. Per Mario Soldati "la molla più potente della risata di Totò, è nel suo assoluto non conformismo. Tra Totò e Eduardo de Filippo, vi era una vera e propria contrapposizione teoretica per le diverse rappresentazioni di Napoli. Il protagonista del libro aveva una natura radicalmente antiborghese e al contempo arcaica e dadaista. Mentre Eduardo de Filippo era il piccolo borghese cantore dei buoni sentimenti e dei valori della coesione sociale, conservatore dal punto di vista politico ideologico. Il libro nella prima parte dipinge il principe De Curtis in un ardito ritratto, completo e sintetico.  Nella seconda parte con un timbro originale racconta in una scheda ogni film. E sono 90. Il libro " San Totò" è edito da Marsilio.