C’è un elemento che contribuisce ad enfatizzare o a mortificare la bellezza delle strade. Un disegno armonico, mirato alla cura delle antiche pietre, eliminerebbe quelle falle che impediscono una tranquilla fruizione delle nostre strade e magari una gradevole passeggiata. Vi capita di partire e di non vivere la stessa situazione di buche nelle strade e di camminare senza dover per forza guardare per terra? Si potrebbero asserire che gli interventi di manutenzione usa e getta per chiudere buche e falle sono urgenti e si deve badare a ridurre la spesa, ma come in qualsiasi settore, l’emergenza deve essere prevenuta con un piano che preveda e un albo precostituito di ditte specializzate. Anche perchè le nostre tradizioni culturali derivano dal sistema viario romano, come composizione del fondo diversificato a seconda delle funzioni: pedonale, veicolare leggero, veicolare pesante.

E si contavano almeno cinque strati che culminavano con il summum dorsum o pavimentum, quasi sempre a schiena d’asino, da cui il termine dorsum, per evitare la stagnazione di pericolose e scivolose pozze d’acqua. Pare però che questa scienza del costruire sia andata perduta e buche, dissesti, lacerazioni del manto nelle nostre vie cittadine, oltre a creare un senso di degrado e sciatteria, siano diventate un serio pericolo. Tra incidenti stradali e cadute di persone. La non cura di questa componente, ha ripercussioni estetiche e funzionali e, volendo ricordare Hausmann, si potrebbe ridare impulso alla progettazione ed edilizia di qualità, attraverso un’attenta opera di manutenzione, con una scelta di materiali idonei per il tipo di traffico della via, da risultare coevo all’intorno.

E viceversa gli appalti al massimo ribasso che vengono assegnati senza un vero progetto e con un computo, a ditte, iscritte alla categoria normativamente corretta, e che non hanno nel loro bagaglio esperienza, cultura sulla storia e modalità di posa e per risparmiare, utilizzano manovalanza raccogliticcia e incompetente. Se poi si volesse, le vie storiche potrebbero essere oggetto, da parte di mecenati, di interventi manutentivi accurati, nel segno della filologicità e della durevolezza