Non vi crediamo più. Macron e l’orgia del potere.

Scritto da  Pubblicato in Francesco Bevilacqua

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Il copione che Macron recita in queste ore non si discosta da altre fiction già viste: "vi tocca fare sacrifici perché occorre risanare le finanze pubbliche". Ma il montatore ha tagliato la battuta che seguiva: " … quelle finanze che anch’io ho contribuito a dissipare". In realtà, dal copione del presidente francese mancano molti altri pezzi essenziali per comporre il puzzle dei governanti dell’Occidente. Manca, ad esempio, il gioco di prestigio di una crescita economica infinita in un mondo di risorse finite. Manca l'illusione che la popolazione come quella occidentale, satura di beni di consumo e in declino demografico, possa consumare sempre di più. Manca l’aver sistematicamente derubato, inquinato e corrotto le società arcaiche del Terzo Mondo e il pretendere ora che quelle masse di diseredati se ne stiano buone nei loro paesi annichiliti. Manca il vizio di destabilizzare nazioni sovrane, fomentando rivolte, cambiamenti di regime, conflitti, terrorismo. Manca la presunzione di portare la forza bruta del denaro, della corruzione e della guerra ovunque. Manca la pretesa che gli altri si facciano dare ordini o si arrendano ai ricatti dell’Occidente.

Macron e compagni, non vi crediamo più! Ed è per questo che votiamo (quelli di noi che ancora lo fanno) per i vostri avversari: dall’estrema destra all’estrema sinistra, fino a quei movimenti effimeri che sfuggono a qualunque classificazione. Purché recitino copioni opposti ai vostri. Purché si impegnino per cose che poi, quasi certamente, non realizzeranno. Perché, si sa, il potere corrompe chiunque.

Ma se è facile illudere i sudditi, meno facile è fregarli. Ci sarà sempre qualcuno che, in nostro nome, farà cadere governi. O che scenderà in piazza a spaccare tutto, a lanciare bottiglie incendiarie e beccarsi le manganellate della polizia. La gente, in Occidente, non ha ancora smesso di illudersi. L’illusione di contare è l’ultimo barlume di compiacimento in un mondo in decadenza, in un impero in disfacimento, cieco e sordo alle sofferenze, alle disuguaglianze, alle ribellioni, al desiderio di pace, di serenità. Certo, potrete sempre dire che “la gente”, “il popolo” non vi capisce, che va dietro alle sirene populiste e sovraniste, che è irresponsabile. Potrete dire che i sudditi non comprendono i vostri conti che non quadrano, le guerre che scatenate mentre dite di volere la pace, le nazioni rase al suolo che pretendete di voler ricostruire, le economie dei nostri avversari che promettete collasseranno mentre invece collassano le nostre.

Vedi, mio bel Macron, voi governanti dell’Occidente non fate mai i conti con quella cosa che chiamate ancora “democrazia”: se concedete alle persone l’illusione di contare e di cambiare, quelle la useranno come ultimo grimaldello. Anche solo per mandarvi al diavolo. Anche solo per il gusto di sbeffeggiarvi. La verità è che in cuor vostro invidiate le “autocrazie” che fingete di aborrire. Perché lì, le stesse cose che fate voi, vengono imposte senza illudere, col voto, i sudditi. Anche voi, in fondo, siete degli autocrati. Perché quando finirete con l’orgia del potere politico in cui vivete, ci sarà sempre un posto pronto ad accogliervi a casa dei vostri padroni, siano essi una grande banca d’affari americana, una fondazione milionaria o una grande multinazionale dell’energia.

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