Dai 45 ai 55 anni molti riprendono a rivivere l’adolescenza. Ora chiedetevi quanti ne conoscete? Prolungata è stata definito il fenomeno sociale da psicologi, sociologi ed economisti o “adolescenza di ritorno”. Siamo circondati da questi soggetti che non hanno superato (voluto è più corretto) la fase adolescenziale. Li riconosci o perché sono ricoperti da rughe piallate del botox salgono con la faccia plastificata su una Harley Davidson. O perché dopo aver lasciato figli a scuola scappano dal tatuatore per far incidere, “Io sono un rimbambito senile e tu?”. O peggio del peggio sono in disco a guardare con gli occhi iniettati di sangue le ragazzine fino alle tre di notte e dicono alla moglie che portano il cane a passeggiare.

Dieci anni, venti anni fa, l’adolescenza durava al massimo fino ai 30-35 anni. Oggi per una questione (come sempre) di marketing, per i pubblicitari il meccanismo consumistico deve durare più tempo. E ci sono riusciti, perchè descrivono i sessantenni con atteggiamenti del momento, a breve raggio e che durano anche per loro qualche settimana o mese. Tutto deve essere funzionale al consumismo. Li vedi nella macchina di moda con l’occhialino da rapper e il jeans strappato e l ‘orologio da ventenne a Ibiza. O che ti parlano dell’ultimo tablet o della loro vacanza alle isole tropicali. Si esprimono in uno slang giovanile per mascherare il dato che devono prendere la pillola della pressione e mangiare senza sale non bere caffe’ sennò gli viene un coccolone. Ora sono bio-vegani- salutisti fino al venerdì, poi gli altri due giorni magari si bevono una decina di superalcolici e organizzano una sfida a boxe per esibire il fisico rattrappito e ridefinito con fascia elastica per dolori muscolari e di artrite. Tutto questo lo compiono quotidianamente basta che rientri nella categoria di desideri che li appaghino per rimanere giovani. Tutto questo dura una manciata di mesi per poi dopo poco finire e poter iniziare un nuovo iter. È solo il proseguimento della fase adolescenziale della società creata a arte dai mass media per gli interessi economici del nuovo consumismo che vede un’adolescenza di ritorno sugli adulti che avevano, in parte raggiunto una stabilità. Ma poi il martellamento mediatico gli fa riscoprire un giovanilismo che era sopito. E li vedi in posa Vogue nelle foto delle discoteche con camicia aperta sul petto, attorniati da giovani (quelli reali con tanto di numero 20 sulla carta d’identità) e loro che cercano invano di mescolarsi nella folla. Ma l’espressione del viso richiama chi cerca il divano di casa con tv e li riconosci a distanza. Allora: “Vai in branda no?” riposi le membra molli come diceva Virgilio in un girone della Divina Comedia.