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L’egoismo dilaga, e le persone pensano e vivono, (nonostante il periodo forzato di isolamento) sempre di più a sé stessi. In parte è la risposta alla pandemia, a furia di rimanere distanziati da amici e conoscenti aumenta il periodo dell’egoismo, del pensare solo a sé stessi e sempre di meno agli altri. E’ una specie di corazza per la sopravvivenza e per un sano amor proprio. Le risposte a questo periodo sono state tra le più diverse e disperate, dall’evitare di andare sempre dal parrucchiere, a isolarsi completamente per mesi da tutti, a riorganizzare la propria esistenza. E da qui è ripartita la nuova fase delle lamentele da covid.
Ritornerà o ritorneremo tutti come prima? Saremo preparati a una fase di non ritorno. Chissà come andrà a finire. E intanto si potrà vedere anche il risvolto della medaglia di questi mesi di abbandono da abitudini, amici e solito tram tram. Per molti e’ diminuito lo stress. Per altri le entrate economiche e quindi una nuova organizzazione delle spese sostituite anche da sane abitudini di vita. No palestra, si camminate, no uscite, si risparmi, no shopping, si sarte che rielaborano i vestiti, no locali, si bere acqua, no viaggi si libri, no estetiste si a autodidatta. Molti amici in questo percorso di isolamento ci hanno abbandonati o li abbiamo abbandonati, molto tempo abbiamo pensato cosa abbiamo sbagliato a cosa abbiamo dato importanza e il motivo. Una fase di riflessione magari con una motivazione diversa forse sarebbe serviva. Ma sorge la domanda se siamo diventati diversi da come eravamo prima e se è stato un bene questo cambiamento o ci ha distrutto psicologicamente. Il tempo ci darà la risposta che ora non abbiamo!