A Rave Before l’Iliade, in migliaia per Achille Lauro a Reggio Calabria

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Reggio Calabria – Un rave prima dell’Iliade. Una sorta di warm up in vista del doppio evento annunciato a inizio anno: “Ragazzi Madre - l'Iliade”, previsto il 4 ottobre al Forum di Milano e il 7 ottobre al Palazzo dello Sport di Roma. Perché, nell’attesa, meglio non perdere il vizio e continuare a “prendere fuoco” nelle piazze di mezza Italia. Anche in forme diverse, per quanto rivedibili e, a conti fatti, non esattamente indimenticabili. Potrebbe essere questa l’idea di fondo dietro l’Achille Lauro Summer Fest – A Rave Before l’Iliade, che ieri sera ha inaugurato il Festival Morgana, promosso dall'Amministrazione comunale di Reggio Calabria con il Fondo Unico per lo Spettacolo, portando sul palco di Piazza del Popolo l’ormai ex rapper (o trapper) romano d’adozione, accompagnato dal batterista Marco “Lancs” Lanciotti e dall’inseparabile Boss Doms alle chitarre. Una formazione quanto mai ridotta all’osso per un best of distante, però, dalle ambiziose produzioni viste in passato, almeno dopo la svolta sanremese, autentico spartiacque nella sua carriera che lo ha imposto a livello mainstream. Merito anche (se non soprattutto) di un’attitudine iconoclasta presa in prestito dai grandi del passato, da Vasco Rossi a Renato Zero, passando persino da quel David Bowie omaggiato a più riprese a partire dai continui ammiccamenti con Doms, suo alter ego vicino al ruolo di Mick Ronson negli Spiders From Mars dell’indimenticato Ziggy Stardust. Nessun paragone però, sia chiaro: si tratta di pianeti nettamente diversi che non potranno mai incontrarsi per ovvi motivi (questione di talento, in primis), ma i riferimenti restano quelli, come già dimostrato a Sanremo 2020. Un sacrilegio per alcuni, un semplice tributo per la maggior parte, perché, nonostante un ego considerevole, sicuramente necessario a gestire folle di un certo volume, neppure uno come Lauro oserebbe tanto. In particolare, durante un set così, carico di brani amatissimi dai suoi fan, soprattutto nella seconda parte, eppure vicino al concetto di live in modo molto marginale, corrotto da una serie infinita di backing track a più livelli (chitarre, synth e persino cori) che, alla lunga, non possono non pesare sul giudizio complessivo della performance. Ma era un rave, o presunto tale, dunque lecito valutare anche quanto di buono fatto vedere dal protagonista assoluto della serata, Achille Lauro, abile a tenere in pugno il suo pubblico senza l’ausilio di travestimenti e messe in scena assortite, puntando forte su canzoni cantate a squarciagola dalle migliaia di persone che hanno gremito la piazza reggina.

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È il caso di ballad piuttosto sentite come “Marilù”, “Penelope” (uno dei suoi brani preferiti, dice), “C’est La Vie” o “16 marzo”, ma anche di episodi più trascinanti quali “Bam Bam Twist”, il funky di “Latte+”, il crossover tra samba e trap di “Amore Mi” e, naturalmente, il trittico legato a Sanremo: la prima volta sul palco dell’Ariston sulla sua “Rolls Royce”, il manifesto “Me Ne Frego” e il gospel trasfigurato di “Come Fosse Domenica”. Oltre alle principali hit dei suoi album originali (“1969” il più saccheggiato), c’è poi spazio per gli esperimenti con la dance di “1990”, composto da brani storici del periodo rielaborati dalla penna del buon Achille in combutta con Boss Doms, principale responsabile anche dei flirt con techno e drum’n’bass di “Angelo Blu” e “Stupidi Ragazzi”. Sono questi i principali highlights di una serata in chiaroscuro sotto il profilo prettamente artistico, che ha però avuto l’innegabile merito di trasformare, per una notte, Piazza del Popolo in un moderato rave apprezzato da tutti i presenti. Nulla di trascendentale, ovvio, ma, in un panorama musicale asfittico come quello italiano, ben venga gente come Achille Lauro, con tutte le sue contraddizioni e il suo citazionismo compulsivo infilato random in un contesto che di postmoderno ha ben poco. Un qualcosa destinato inevitabilmente a dividere e unire, sempre e comunque. Più o meno, come la sua panna montata al veleno.

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Particolarmente soddisfatto, al termine dello show organizzato da Officina dell’Arte di Peppe Piromalli e Dedo Eventi di Alfredo de Luca, il sindaco Giuseppe Falcomatà, che ha sottolineato "l’impegno e il coordinamento fondamentale della Prefettura, delle forze dell’ordine, delle associazioni di Protezione civile, del Questore e di tutti coloro che hanno lavorato per garantire la massima sicurezza nel corso di uno spettacolo che ha riempito una delle piazze più grandi del territorio metropolitano. Il concerto di Achille Lauro – ha aggiunto il sindaco – è il primo dei grandi eventi musicali che si terranno in tutto il comprensorio. Abbiamo pensato ad un cartellone variegato e ad un’offerta di alto livello per i reggini, per i reggini di ritorno e per i tanti turisti che stanno affollando le vie della città metropolitana e siamo contenti che tutto questo sia stato realizzato con fondi esterni all’Ente, senza gravare sul bilancio comunale".

Francesco Sacco

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