Circolo Scarabeo di Falerna accoglie proposta di un’area protetta sui monti Mancuso e Reventino: "Istituire più riserve regionali"

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Falerna - “Lo Scarabeo”, circolo culturale di Falerna, ha in questi anni di attività raccolto centinaia di libri ed aperto una piccola biblioteca accessibile a tutte le persone che amano leggere, aderisce alla proposta di creazione dell’area protetta dei monti Mancuso e Reventino. Il circolo accoglie, evidenziano “con entusiasmo e determinazione la proposta dell’avvocato e scrittore Francesco Bevilacqua per la creazione di un’area protetta sui monti Mancuso e Reventino. Montagne molto amate dalle popolazioni residenti nei centri storici appollaiati sui pendii di queste montagne grazie anche all’associazione dei Briganti del Mancuso che in tutti questi anni, con le loro iniziative di Trekking, di orienteering hanno creato le condizioni di un turismo eco-esperienziale”. Per la presidente del circolo Scarabeo di Falerna, Carole Ann Davies, “questo massiccio montuoso della Calabria centrale, posto tra la valle del Savuto e la pianura di Sant’Eufemia costituisce un patrimonio floro faunistico composto da: Poiane, gheppi, cincillà con la presenza di un bellissimo uccello che è il simbolo del LIPU - L’UPUPA, Tassi, ricci, volpe, caprioli, istrice, lupi e cinghiali. Le cime montuose sono ammantate da faggi, abeti, pini, cerri, ontani, querce castagneti e grandi alberi di Agrifoglio. Un incantevole patrimonio floro-faunistico da salvaguardare e valorizzare. Un piccolo grande scrigno di bellezza e biodiversità come lo definirono due grandi ambientalisti italiani Fulcro Pratesi e Franco Tassi nella loro Guida alla natura di Puglia, Basilicata e Calabria. Lo stesso Francesco Bevilacqua pubblicò anni or sono un interessante volume dal titolo: Parco del Reventino - guida storico naturalistica ed escursionistica al gruppo dei monti Mancuso, Reventino, Tiriolo e Gimigliano”.

Al fine di preservare questa meraviglia naturalistica “Lo Scarabeo” ritiene che sia necessario “istituire più riserve regionali secondo la legge sulle aree protette n. 22 del 2023 per tutelare i paesaggi e la biodiversità dell’area e che si possano evitare le minacce di interventi dannosi dei tagli dei boschi d’alto fusto o la realizzazione di numerosi impianti eolici. La creazione di riserve naturali su queste nostre montagne potrebbe generare opportunità economiche importanti come il turismo sostenibile, pratiche agricole senza uso di sostanze chimiche velenose e soprattutto creare una occupazione per i nostri giovani ed arrestare la fuga verso le regioni del Nord e verso l’Europa”.

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