Lamezia Terme - Il Tribunale di Lamezia Terme - come riporta Ansa - ha condannato rispettivamente a cinque e quattro anni di reclusione gli imprenditori Angelo Scardamaglia, di 66 anni, e Claudio Scardamaglia (52), coinvolti in un processo per bancarotta fraudolenta.
Secondo l'accusa sostenuta dalla Procura lametina, Angelo Scardamaglia, in qualità di amministratore della società Europa 2000 srl, dichiarata fallita il 6 luglio 2012 con sentenza del Tribunale di Lamezia, e Claudio Scardamaglia, in qualità di amministratore della società Sca.Im srl, anch'essa dichiarata fallita il 9 luglio 2012 dal Tribunale di Lamezia, con il concorso dell'altro fratello Saverio, amministratore della Fin.Sca srl, deceduto nelle more del dibattimento, avrebbero compiuto articolate operazioni finanziarie tra tali società, tutte riconducibili ai componenti della loro famiglia, allo scopo di recare pregiudizio ai creditori delle aziende nel frattempo dichiarate fallite convogliando l'attivo patrimoniale nei confronti di una di esse, e lasciando che le società dichiarate fallite rimanessero gravate solo da debiti.
Ai due imprenditori, attivi nel settore dei supermercati, sono state applicate le pene accessorie dell'inabilitazione all'esercizio di un'impresa commerciale e dell'incapacità ad esercitare uffici direttivi in qualsiasi impresa per la durata di cinque anni nei confronti di Angelo Scardamaglia e di quattro anni nei confronti di Claudio Scardamaglia. È stata inoltre ordinata l'interdizione perpetua dai pubblici uffici per Angelo Scardamaglia e l'interdizione per la durata di cinque anni nei confronti di Claudio Scardamaglia. I due imputati sono stati assolti dall'accusa di ricorso abusivo al credito perché il fatto non sussiste. Il collegio ha, inoltre dichiarato il non doversi procedere nei confronti di un altro imputato, Giuseppe Valentino, per intervenuta prescrizione del reato di bancarotta semplice.
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