Referendum contro l'Autonomia differenziata, mobilitazione della Uil a Maida per la raccolta firme

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Maida - Proseguono le mobilitazioni di sindacati e partiti e la raccolta firme per l'indizione del referendum abrogativo della riforma sull'Autonomia Differenziata. Il tema di stretta attualità è stato al centro dei lavori del Consiglio regionale della Uil pensionati che si sono svolti questa mattina in un agriturismo di Maida. "L'Italia non si slega", questo il titolo dell'iniziativa alla quale è intervenuta la segretaria generale della Uil Calabria Mariaelena Senese. Mentre i lavori sono stati introdotti dal segretario generale Uilp Calabria Francesco De Biase. "Lo scopo vero dell’autonomia differenziata - ha dichiarato il segretario De Biase - è quello di consentire alle Regioni settentrionali di trattenere per loro stesse il surplus fiscale che riusciranno a produrre gestendo le materie non Lep. Senza la perequazione non ci saranno risorse per garantire servizi, realizzare nuove strutture sanitarie o, semplicemente, acquistare le medicine. Questo è il disastro che si paventa! In questa rapida evoluzione il pericolo sempre più concreto è quello di lasciare indietro qualcuno, è quello di accrescere le diversità. Questa pericolosa riforma, attuata senza la definizione dei Livelli essenziali delle prestazioni, rischia di amplificare questa frammentazione non solo in campo sanitario, ma nel complesso delle politiche economiche e sociali". De Biase ha sottolineato la grande partecipazione registrata dall'assemblea con oltre 150 partecipanti.

"Se pensiamo di rispondere alle sfide globali dell'economia dividendo l'Italia in 21 regioni - ha dichiarato la segretaria Senese - ognuna con delle competenze esclusive su materie e diritti essenziali, stiamo commettendo un grande errore. Basta semplicemente una firma, una firma per dire di no ad una legge profondamente sbagliata, ad una legge iniqua, ad una legge che continuerà a privare i calabresi soprattutto di quelli che sono dei diritti fondamentali, dei diritti che dovrebbero essere universali perché così sono previsti dalla nostra Costituzione. Penso al diritto alla cura, al diritto all'istruzione. Questi sono sempre stati servizi pubblici e tali devono rimanere, a prescindere dal luogo di nascita e dal luogo di residenza. Abbiamo in Calabria una migrazione importante, che è diventata non solo una migrazione sanitaria e questo lo dicono i dati dell'Istat che sono sempre dati più drammatici perché abbiamo perso negli ultimi dieci anni ben il 15% dei medici e il 6,7 % degli infermieri ma abbiamo avuto la capacità di assistere ad una fuga di cervelli importante. Abbiamo perso negli ultimi dieci anni 90.000 giovani e dunque uno spopolamento importante e se non diciamo no a questa legge sull'autonomia differenziata ritengo che il futuro della Calabria, il futuro dei calabresi non sarà sicuramente un futuro roseo" - ha concluso la segretaria generale della Uil.

Bruno Mirante

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