Lamezia, nella chiesa di San Domenico celebrata Giornata di preghiera per le Forze Armate: accolta reliquia di San Teodoro

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Lamezia Terme – In occasione dell’Anno giubilare, ormai alle porte, è stata accolta in città la Reliquia ex corpore di San Teodoro Martire, protettore dei soldati. Questa mattina, nella chiesa di San Domenico, il Vescovo Mons. Serafino Parisi, ha presieduto la celebrazione eucaristica in occasione della Giornata di preghiera per le Forze Armate e per l'arrivo della reliquia alla presenza di autorità civili, militari e dell’Esercito. A celebrare anche il sacerdote don Antonio Fiozzo della parrocchia di San Teodoro Martire e don Antonio Brando dell’antica chiesa di San Domenico. Una mattinata di preghiera per le Forze Armate unite nell’accogliere l’importante Reliquia. La cerimonia è partita con la Fanfara dell'Esercito Italiano. Presenti anche i bersaglieri primo reggimento del Battaglione di Cosenza. A gestire la viabilità era presente la Polizia Locale.

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Parisi nella sua sentita omelia ha ringraziato le forze dell’ordine per il loro lavoro parlando dello spirito di umanità alla base di ogni relazione per comprendere e capire gli altri. La reliquia resterà esposta per alcuni giorni nella chiesa. Una nuova importante pagina di storia per la comunità lametina, proprio grazie al dono di un frammento del corpo del soldato martire San Teodoro, loro santo patrono. Le autorità civili, religiose e le forze militari e dell’E.l. hanno così affidato al loro protettore la preparazione della giornata giubilare programmata per il prossimo 8-9 febbraio 2025, a Roma.

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 “Il martirio di una vita consegnata per amore come quella di San Teodoro è quella Parola buona che dice che, dentro la storia, c’è bisogno di “donare il sangue” ma non il sangue degli altri, non il sangue sparso per soddisfare un desiderio di supremazia e di potenza, ma il sangue del Crocifisso che convertì il cuore del centurione romano sotto la Croce, il segno di una vita donata e offerta per amore. E Gesù ci dice che nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici”. Così il vescovo di Lamezia Terme monsignor Serafino Parisi che, nella chiesa di S. Domenico, ha presieduto la celebrazione eucaristica in occasione dell’accoglienza della reliquia ex corpore di San Teodoro Martire, protettore dei soldati, alla presenza dei rappresentanti delle Forze dell’Ordine e delle autorità civili e militari.

Soffermandosi sulla figura dei centurioni e sul loro ruolo nella tradizione cristiana, il vescovo Parisi ha sottolineato come “la loro figura abbia sempre avuto un duplice richiamo: quello del “nemico” e della conflittualità ma anche quello dell’integrazione.  Nel Vangelo di Marco, è un centurione romano che, ai piedi della croce, vedendo spirare Gesù, fa quella professione di fede che aveva già sconvolto il mondo giudaico e che poi avrebbe sconvolto il mondo greco e il mondo romano. Quel centurione, da “nemico” quale era considerato, consegna alle generazioni future il messaggio di una fede che è capace di elevare la persona umana. Perché questa è la fede cristiana: la possibilità di entrare nella storia, nei gangli vitali della società, con una Parola capace di donare vita e di costruire storia nuova”. E poi l’altra figura del centurione presente nei Vangeli, che va a supplicare Gesù per il suo servo che sta male, “emblema – ha proseguito Parisi –  di chi nella sua vita sconfigge la ritrosia, la resistenza e la chiusura, e si apre all’orizzonte universale del messaggio di Gesù aperto a tutti, la verità di una fede che guarisce l’uomo e soccorre l’umanità”.

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Nella tradizione cristiana, dunque, i centurioni ribaltano la loro funzione di uomini chiamati a combattere per affermare la loro grandezza e “si mettono a servizio di un messaggio nuovo, il messaggio di Cristo: non il morire dell’altro per affermare la mia supremazia e la mia grandezza, ma la consegna della mia vita perché dal dono della propria vita possa nascere storia nuova.  Il martirio è il dono della vita fino all’effusione del sangue perché quella vita donata sia seme di nuovi cristiani che facciano crescere la storia nella forza liberante del Vangelo”.

“Di fronte agli attuali rigurgiti di un’idea di grandezza da affermare a tutti i costi, a discapito degli altri, dove ad essere sconfitta è tutta l’umanità – ha concluso il presule –  la vera battaglia da combattere è quella per una rivoluzione culturale che metta al centro l’amore. Solo l’amore costruisce perché l’offerta della vita per amore è capace di dare all’umanità possibilità per vivere, sperare e gioire.  Offrendo umanità, calore, comprensione, la dignità dell’altro viene elevata e  così si mette in pratica la forza del Vangelo. Solo così si costruisce un’umanità nuova segnata dall’amore crocifisso e risorto del Signore Gesù”. Al termine della celebrazione, la reliquia di S. Teodoro è stata traslata verso l’omonima chiesa dove la comunità parrocchiale guidata da don Tonino Fiozzo vivrà tre giornate di preghiera e riflessione in preparazione al Giubileo.

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