Lamezia Terme - Un’atmosfera accorata, di profondo e sincero cordoglio ma anche di speranza nel futuro, ha segnato la manifestazione organizzata dall’Associazione “Per te”, a dieci anni dalla tragica scomparsa di Adele Bruno, prima vittima lametina di femminicidio, barbaramente uccisa dal suo ex fidanzato il 30 ottobre del 2011. Per lei, il presidente dell’associazione Francesco De Fazio e la vicepresidente Katia Nero hanno scelto di porre nel tessuto urbano un segno eloquente che la ricordi in maniera indelebile, proprio di fronte al mulino di Località Niola, a lei dedicato: una panchina rossa, simile ad altre poste in altri punti ma allo stesso tempo diversa, perché reca segnate una serie di piccole frasi riferite agli ultimi attimi vissuti da Adele.
Di lei entrambi hanno tracciato un ritratto commosso: quello di una ragazza solare e innocente che ha pagato un prezzo troppo alto per l’ultimo atto di fiducia accordato ad un uomo incapace di amare. Un tema ripreso nei discorsi del vicesindaco Antonello Bevilacqua, dell’assessore alle pari opportunità Teresa Bambara, dell’assessore allo spettacolo Luisa Vaccaro, del commissario Maria Gaetana Ventriglia e del Maresciallo Mara De Waure, presenti alla cerimonia accanto ai familiari di Adele – il papà Rosario e il fratello Vincenzo. Dopo le manifestazioni di aperta vicinanza e di affetto nei loro confronti, e la promessa del vicesindaco di “un’amministrazione sempre al loro fianco”, gli interventi si sono concentrati sul tema della prevenzione, ripreso in particolare da Bambara e poi da De Waure e Ventriglia.
“Non dimenticherò mai la notte in cui è successo il fatto, perché ero reperibile – ha detto il commissario. – So perfettamente, nei minimi dettagli, cosa sia successo alla povera Adele, ne ho coscienza come poliziotto e come madre. Il vostro angelo deve proteggere tutte le donne di Lamezia, perché ad Adele è successa una cosa che poteva succedere a tutte. E’ semplicemente andata ad un incontro col suo ex fidanzato, di cui si fidava, ma non sempre chi dice di amare è una persona di cui ci si può fidare”. Qui un riferimento alla scuola, al suo compito di formare e sensibilizzare su questi temi. In particolare, presente all’evento una delegazione della don Milani, scuola frequentata da Adele, con la presidente del consiglio d’Istituto Annita Vitale, e accanto a lei la portavoce dell’associazione “Non una di meno” Rosa Tavella, schierata sul tema caldo della prevenzione. Presenti anche il parroco di San Teodoro don Giuseppe Critelli e don Michele Cittadino, che hanno speso parole di memoria e ammonimento, particolarmente sulla necessità di “considerare la donna come persona e non come oggetto”. Tutti si sono espressi, in maniera concorde con il commissario, nel definire Adele un angelo, già pronto a vegliare sulla vita delle donne della città.
Giulia De Sensi
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