Lamezia Terme - Sarà in scena il 15 novembre al Teatro Grandinetti la commedia “Il Calamaro Gigante”, con Angela Finocchiaro e Bruno Stori, una storia surreale tratta dall’omonimo romanzo di Fabio Genovesi, ambientata sul fondale marino, dove uno scienziato incompreso e una comune impiegata andranno alla ricerca di un essere mitico eppure reale, come i sogni e le aspirazioni di tutti noi. Bruno Stori ce ne svela i significati nascosti, e la cogente attinenza con il presente.
Come nasce l’idea di creare un adattamento teatrale per il romanzo di Fabio Genovesi, perché è stata scelta proprio quest’opera, e chi è il Calamaro Gigante?
"L’idea è stata di Angela Finocchiaro, che dopo aver letto il libro ne è rimasta affascinata e ha deciso di trasformarlo in uno spettacolo. Si tratta di un’opera coinvolgente, un’avventura sottomarina in cui il Calamaro Gigante – creatura realmente esistente, ma per decenni considerata dalla scienza una fantasia, una fiaba di marinai – rappresenta la ricerca dell’impossibile, la paura e il coraggio di andare oltre i propri limiti e abbandonare la propria comfort zone per inseguire qualcosa in cui crediamo".
Il dipanarsi degli eventi della storia narrata scaturisce da una situazione di pressione sociale vissuta dalla protagonista, che rischia di cedere alle aspettative che il resto del mondo ha su di lei. Sta in questo, per lei, l’attualità di quest’opera e il suo impatto sul pubblico?
"Direi di sì. Il pubblico giovane è rimasto infatti molto colpito da questo aspetto. Perché fa riflettere, fa capire ce nella vita si può e si deve rischiare, gettare il cuore oltre l’ostacolo. Oggi i giovani si sentono smarriti, le aspettative su di loro sono alte, ma ci sono poche possibilità di realizzarle. Lo spettacolo vuole lanciare un invito ad osare, provando ad inseguire le proprie passioni e prendendo in mano la propria vita. Ѐ quello che fa la protagonista in questo viaggio iniziatico e surreale in fondo al mare, sempre raccontato attraverso il veicolo della comicità, del divertimento, della leggerezza".
Lei è coprotagonista dello spettacolo insieme ad Angela Finocchiaro. Com’è stato il vostro rapporto di scena? Era la prima volta? Siete subito entrati in sintonia?
"In realtà ci conosciamo da decenni, ma abbiamo lavorato insieme solo altre due volte, e questa è la prima in cui seguo con lei un allestimento dall’inizio alla fine. Angela è straordinariamente brava, generosa in scena e molto seria sul lavoro: una garanzia. Continuiamo costantemente a darci consigli reciproci durante la tournée, perché c’è una sintonia naturale di base, supportata comunque da un grande lavoro. La sua intelligenza e la sua umanità riescono a creare gruppo – ci sono altri sette attori a partecipare allo spettacolo. Angela vuole che si formi una piccola comunità, che ci sia divertimento, e relazioni interpersonali da costruire".
Era mai stato a recitare in Calabria e a Lamezia? Che immagine ha di questo posto e cosa si aspetta dal soggiorno?
"A Lamezia no, ma in Calabria qualche volta sì, e mi ha colpito molto per la bellezza dei paesaggi, dei centri storici: è una regione meravigliosa. Spero di approfittarne per una piccola vacanza da turista, di visitare nuovi luoghi. Ricordo un pubblico generoso e accogliente. Mi auguro anche che crescano da voi le possibilità per i giovani che desiderano fare teatro, che non siano costretti a spostarsi fuori, come purtroppo ancora accade".
Giulia De Sensi
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