Lamezia Terme - “Facciamo in modo che - come dovrebbe essere sempre, e in modo particolare durante questo Anno Giubilare - lo scambio della pace non sia semplicemente un rito fatto perché previsto dalle rubriche, ma sia, invece, un impegno ad essere costruttori di pace, cominciando dal superamento delle nostre lotte quotidiane, piccole o grandi che siano”. Questa la sollecitazione del vescovo, monsignor Serafino Parisi, nel corso della celebrazione eucaristica per l’apertura dell’Anno Giubilare, al momento dello scambio della Pace. “Quest'anno - ha aggiunto il Vescovo - a Lamezia ci saranno pure le elezioni. In tale occasione, a volte ci si divide tra fratelli, tra parenti, tra amici. Purtroppo capita dappertutto. Voglio dirlo, come sempre, senza infingimenti: noi sappiamo che, probabilmente, succederà. Abbiamo aperto l'anno Santo: salviamo i rapporti interpersonali, cerchiamo di essere persone che sappiano costruire alleanze, piuttosto che edificare muri. Questo è l'impegno concreto. Come cristiani molte volte ci lamentiamo che nella società - divenuti ormai minoranza e variamente dispersi - non siamo più incisivi. Certo, se non diamo segnali di esistenza in vita, come possiamo pretendere di essere visti, apprezzati, notati, considerati? Un forte segnale di esistenza in vita del cristiano è - pensiamoci - non tanto e non solo fare la pace (questo è il minimo), ma, addirittura, pregare per i nemici dopo averli perdonati. O non è Vangelo questo?”.
“Allora - ha detto ancora monsignor Parisi - , da questo scambio della pace possa davvero partire l'impegno di essere, soprattutto nei momenti di tensione alta che ci saranno, persone capaci non solo di mantenere la pace, ma, quando sarà necessario, di sacrificarsi per costruirla. Anche da questi nostri impegni quotidiani, infatti, dipende l'equilibrio mondiale rovinato da tutte quelle altre guerre, che sono grandi, ma che nascono sempre da tensioni, da manie di grandezza e, sostanzialmente, dalla cattiveria umana e dall'egoismo. Adesso - ha aggiunto il Vescovo - abbraccerò tutti i sacerdoti, proprio per significare che questo momento sia, a partire da noi, occasione di costruzione di una società pacifica, bella, abitabile, gustosa”.
Invito a vivere in comunione cui monsignor Parisi aveva anche fatto cenno durante la preghiera dei fedeli quando ha pregato “per tutta la Chiesa lametina e per tutte le sue componenti, dai sacerdoti ai diaconi, ai seminaristi, ai ministranti, ai religiosi, alle religiose, ai cantori, agli animatori della liturgia, della Caritas, della catechesi, a tutti coloro che nella comunità ecclesiale prestano un servizio, piuttosto che detengono un ruolo oppure occupano un posto. Penso in modo particolare a coloro che svolgono il ministero della consolazione - ha affermato i Vescovo -, stando vicino agli ammalati, a coloro che soffrono, a coloro che sono soli e che hanno bisogno di un sostegno. E ce ne sono tanti nelle nostre comunità! E, poi, in questo momento di preghiera, voglio anche ricordare al Signore tutte le Istituzioni civili, politiche, militari. Qui vedo il sindaco, avvocato Paolo Mascaro, con la Giunta, il presidente del consiglio, il rappresentante della polizia locale, le associazioni di volontariato. Voglio ricordare tutte le forze dell'ordine, come pure tutti coloro che prestano un servizio perché l'umanità possa mostrarsi sempre bella. Vi ringrazio per la presenza - ha concluso monsignor Parisi - come ringrazio tutto il popolo santo di Dio; lo faccio in questo momento di preghiera perché il Signore ad ognuno di noi, in modo particolare in questo anno giubilare che si apre, possa concedere la forza di sentirsi sempre costruttore di umanità nuova. Per questo compito ed in questo unico grande progetto lavoriamo tutti insieme, ognuno dalla propria parte e con le dovute ‘differenze’ di impegno, perché l'umanità possa vivere nella sua piena dignità e mostrarsi nella sua bellezza più autentica che è quella originaria”. Mostrarsi e non apparire, spiega monsignor Parisi, perché è proprio “il verbo apparire che è il grande problema del nostro tempo”.
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