Lamezia Terme – “Si riaffaccia lo spauracchio delle cartelle pazze. Dopo il boom delle ‘cartelle pazze’ avvenuto nei mesi scorsi, quando numerosi contribuenti, studi legali e professionisti segnalarono l'arrivo a sorpresa di cartelle esattoriali, ganasce fiscali, intimazioni di pagamento basate su debiti risalenti persino al 2005, torna a far parlare di sé il fenomeno delle cartelle pazze dell’Agenzia delle Entrate. L'espressione cartelle pazze si riferisce a cartelle di pagamento del tutto infondate recapitate al contribuente che hanno già regolarmente pagato. Il fenomeno delle cartelle pazze ha origine da una disfunzione della pubblica amministrazione, che ha condotto l'amministrazione finanziaria a richiedere somme per debiti inesistenti, prescritti, non dovuti o già pagati. Mesi fa, fece scalpore il caso di una signora che ricevette dall'Agenzia delle Entrate di un comune ligure l'intimazione a pagare più di 17mila euro entro cinque giorni, per poi scoprire che il presunto credito tributario vantato dalle Entrate era stato prescritto e condonato. Ad essere prese di mira, ora, sono le scuole. È paradossale quanto accaduto ad una scuola calabrese, l’istituto Manzoni-Augruso di Lamezia Terme, la cui dirigente scolastica, Antonella Mongiardo, lo scorso 12 marzo si è vista recapitare dall’Agenzia delle Entrate una cartella esattoriale con intimazione a pagare 45 mila euro entro cinque giorni, per tributi locali risalenti addirittura al 2002”. È quanto afferma in una nota la stessa dirigente dell’istituto Manzoni-Augruso, Antonella Mongiardo.
“’Trascorso inutilmente questo termine- si leggeva nella cartella esattoriale- procederemo ad esecuzione forzata’. Nella pagina riguardante il dettaglio del debito si legge che trattasi di tassa smaltimento rifiuti e tributo provinciale e che l’Ente che ha emesso il ruolo è il Comune di Lamezia Terme- Ufficio tributi – prosegue la nota - Una notizia giunta come un fulmine per la dirigente Mongiardo e la DSGA facente funzioni Macrì, alle prese con numerose incombenze amministrative, legate ai progetti PNRR e agli ordinari adempimenti gestionali dell’istituzione scolastica. A destare sconcerto era non solo l’ingente somma da pagare entro pochi giorni, ma anche la quantità di anni trascorsa dall’origine del debito, certamente superiore al periodo di prescrizione, che, come è risaputo, nel caso dei tributi locali è di cinque anni. Oltretutto, l’intimazione era stata indirizzata alla scuola media Manzoni, che non esiste più, essendo diventata dal 2008 istituto comprensivo Manzoni-Augruso. La dirigente scolastica, dopo la notifica dell’intimazione di pagamento, provvedeva, quindi, a darne tempestiva comunicazione all’Avvocatura dello Stato, al Comune di Lamezia e all’Usr Calabria, con cui avviava dei confronti al fine di comprendere meglio la situazione, ricevendo supporto nella risoluzione del problema. Dopo una serie di interlocuzioni tra la scuola e l’Ufficio preposto del Comune di Lamezia, messosi a disposizione della dirigente scolastica, si è fatta finalmente chiarezza e, dopo circa due settimane, perveniva dall’ente comunale notifica di sgravio fiscale. Neanche il tempo di tirare un respiro di sollievo che ecco cadere un’altra tegola sul capo di dirigente e direttore della Manzoni-Augruso, che si vedono recapitare dall’Agenzia delle Entrate una nuova cartella di pagamento, dove, stavolta, viene contestato l’omesso versamento delle imposte connesse alla dichiarazione dei redditi di un precedente anno, con intimazione a pagare 22 mila euro. Nuovamente, l’Istituzione scolastica si mette in moto per chiarire la situazione, con il supporto dell’Avvocatura dello Stato, che esperisce le necessarie azioni a difesa dell’Amministrazione. Esaminata la documentazione a supporto dell’avvenuto pagamento di tutte le ritenute e trattenute dovute, viene accertato che al di là dell’indicazione errata di un periodo di riferimento, dovuta all’elaborazione del gestionale in uso, non risultava essere stato omesso, in realtà, alcun versamento. Anche questa seconda vicenda, dunque, si conclude con una notifica di sgravio e un nuovo respiro di sollievo per la dirigenza scolastica”.
“Di errori come questi se ne registrano a iosa in tutta Italia. Nel 1999, sono state recapitate ben dodici milioni di cartelle pazze – conclude - Nell'anno 2000 la situazione sembrò migliorare (solo cinque milioni) ma ugualmente furono forti le proteste sollevate dai contribuenti italiani. Le denunce di queste anomalie sono state sostenute dall’Associazione Contribuenti Italiani, che avviò un'azione di responsabilità nei confronti del Ministero delle finanze invocando le stesse garanzie sancite nello Statuto del contribuente. Le agenzie fiscali (in particolare quella delle entrate) si sono difese adducendo che il rischio di cartelle pazze è dovuto al fatto che nel 1999 non era ancora entrato in funzione un controllo automatico efficiente attraverso appositi sistemi. Il ministro Giulio Tremonti nel 2003 disse: ‘Mi dispiace, mi scuso con i cittadini del danno causato. Non deve essere ragione d'angoscia, il sistema che ha provocato l'invio di cartelle pazze per i condoni verrà presto riformato’. Tutte queste vicende hanno indotto diversi contribuenti a richiedere il risarcimento dei danni subiti e numerose sono state le sentenze a favore dei contribuenti italiani”.
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