Lamezia, concluso l’evento "Architettura e inclusivita" dell'ordine degli architetti

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Lamezia Terme - Il 12 novembre 2024 al Chiostro Letterario in Piazzetta San Domenico a Lamezia Terme, ha avuto luogo l’evento sociale sul tema “Architettura e Inclusività”, organizzato e promosso dal Consiglio dell’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Catanzaro, con il Patrocinio della Città di Lamezia Terme. L’evento - fanno sapere in una nota - nasce come momento di condivisione pubblica dei contenuti trattati nell’ultimo numero della rivista AC-News, quale organo ufficiale di comunicazione culturale dell’Ordine degli A.P.P.C. di CZ, il cui argomento monografico è, per l’appunto l’architettura e l’inclusività. Un tema che rientra nella programmazione editoriale per l’anno 2024, curata dalla Redazione composta dall’arch. Eugenio D’Audino, dall’arch. Francesca Arcieri e dall’arch. Francesco Zangara. Il seminario formativo è stato aperto alla Comunità per divulgare un messaggio di forte interesse degli architetti nei confronti della società, principale interlocutore delle progettazioni inclusive. Inoltre, dal punto di vista dell’Ordine, vi è l’urgenza della partecipazione delle comunità al processo progettuale poiché dallo scambio culturale ha origine il cambio di prospettiva nei confronti della diversità considerata in ogni umana sfaccettatura. L’inclusività è un tema che si pone in modo trasversale nelle discipline dell’esercizio della professione di architetto e di cui il Consiglio dell’Ordine è consapevole, al punto tale da proporre azioni per una necessaria rivalutazione politica, intesa in senso classico, ossia di disciplina sociale svolta nell’interesse e a beneficio della polis. Come professionisti, infatti, si può contribuire in modo proattivo, impegnandosi in sinergia con le istituzioni e, in particolare con gli Enti e le associazioni del Terzo Settore, alla costruzione di una società migliore, attraverso la materializzazione di un’idea di bellezza che sia più equa, nel suo essere più accessibile a tutti. Da ciò discende, infatti, l’adozione di un approccio progettuale universale, mutuato dall’espressione “design for all”. Moderatrice dell’incontro è stata l’arch. Federica Rizzo, che ha anche contribuito attivamente nella definizione del programma dei contenuti dell’evento.

Nella sua introduzione, significativo è stato l’inciso sul concetto di Inclusività che cammina parallelamente all’Innovazione sociale, inoltre ha evidenziato l'importanza di sapere sviluppare progetti inclusivi in linea con strumenti tecnici, normative regionali, nazionali e comunitarie, conoscere come intercettare fondi e finanziamenti, avviare processi di partecipazione con le comunità, proporre indispensabili logiche di rete attraverso collaborazioni e partenariati con soggetti pubblici e privati, ma soprattutto ha sottolineato la necessità di un approccio olistico e una rivoluzione di pensiero che vira verso una società transculturale che valorizzi le differenze in un contesto di uguaglianza e accessibilità per ogni essere umano.  In apertura, vi sono stati i consueti saluti istituzionali, rivolti ai presenti dall’arch. Bruno Tropea, Vicepresidente dell’OAPPC di CZ, dall’arch. Eros Corapi, Presidente dell’OAPPC di CZ, e dall’ing. Francesco Stella, Assessore all’Urbanistica della Città di Lamezia Terme. A seguire, hanno preso avvio i lavori veri e propri, con l’avvicendamento di contributi specialistici da parte di un qualificato parterre composto da quattro relatori d’eccezione, competenti sul tema trattato.

Il primo intervento è stato quello di Emanuela Muraca, Presidente ANGSA Lamezia terme Onlus, che con una relazione dal titolo “Con i miei occhi: una prospettiva diversa”, ha offerto ai presenti un quadro sulla realtà dello stato di fatto in cui versano le associazioni del Terzo Settore che operano nell’ambito della inclusività, creando l’occasione per porsi con una capacità di percezione diversa verso le persone con caratteristiche speciali. Nel secondo intervento, l’arch. Guido Mignolli, Presidente di Dedalo società cooperativa, con un contributo dal titolo “Oltre l’architettura. Diversità e bellezza” ha portato l’esperienza di alcuni casi studio, frutto di approcci e processi progettuali capaci di dare rilievo sia alle specificità delle persone sia alla peculiarità dei luoghi, portando come risultato Innovazione Sociale. Nel terzo intervento, l’arch Caterina Scarpino, funzionario Area tecnica Università Magna Graecia CZ, con una relazione dal titolo “L’inclusività come parametro essenziale della progettazione”, ha fatto emergere come la partecipazione ed il coinvolgimento dei destinatari nel processo progettuale sia già un primo strumento di inclusione, capace di offrire ai decisori la valutazione del punto di vista di coloro a cui le decisioni sono destinate.

Nell’ultimo intervento, l’arch Marco Frangipane, Consigliere OAPPC Catanzaro, con il contributo “I PEBA: verso un’architettura più inclusiva a scala di città”, ha spiegato come il nuovo paradigma della disabilità vede l’aspetto disabilitante in una società che non sa accogliere piuttosto che in determinate caratteristiche individuali. Uno degli strumenti per pianificare l’accessibilità urbana sono i Piani di Eliminazione delle Barriere Architettoniche che, ove attuati, possono fornire un primo indizio della maturità della cultura inclusiva di una determinata comunità. Come momento conclusivo, nella convinzione che un seminario può considerarsi occasione di compiuta inclusione solo se può assurgere anche a reale esperienza, l’Ordine degli APPC di CZ insieme alla collaborazione di ANGSA Lamezia Terme Onlus e attraverso la famiglia Agostino-Mazzocca, hanno avuto cura di offrire ai partecipanti all’evento un dono immateriale. Una carezza per il cuore, consistente in un’esperienza canora dal vivo, che, per una decina di minuti, ha incluso tutti i presenti nel mondo di una persona annullando la diversità: Federico Agostino.

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