Fenomeno fioriture algali tra Lamezia e Nocera Terinese, interviene il biochimico Mazzei

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Lamezia Terme – Il biochimico lametino Luigino Mazzei interviene in merito alla situazione del mare che sta interessando il litorale lametino.

“Alla diffusa ed abbondante presenza algale nel tratto di costa Lamezia Terme- Nocera Terinese, come esperto della materia, vorrei dare il mio contributo di chiarimento. Per prima cosa è necessario dare delle indicazioni di natura tecnica sull’importanza del funzionamento di un impianto di depurazione biologica. Le acque reflue del tratto costiero tra Lamezia Terme e Nocera Terinese sono depurate in due importanti impianti consortili. Un impianto di depurazione è un “reattore biologico” per il trattamento delle acque reflue urbane tramite un trattamento biologico-ossidativo. Di norma un impianto perfettamente funzionamento deve portare al conseguimento dei seguenti tre obiettivi: raggiungere uno elevato standard di qualità batteriologico relativo alla balneazione; evitare il fenomeno delle fioriture algali; avere una acqua di “spiaggia” balneabile sotto il profilo chimico, fisico    e batteriologico, gradevole sotto il profilo estetico ed esente da fenomeni di maleodorazioni”.

Processo di eutrofizzazione

“I sali di Fosforo (ortofosfati) assieme ai sali di azoto (nitrati), immessi in corpi idrici superficiali, comprese le acque costiere marine, soprattutto nei mesi estivi, specie quando assumono condizioni di quiete, provocano, una abnorme produzione di sostanza organica, sotto forma di biomassa algale – spiega - L’insieme dei fenomeni che favoriscono la produttività algale è detto eutrofizzazione. In sintesi, il processo di Eutrofizzazione consiste in un arricchimento delle acque di sali di fosforo e di azoto, al quale consegue un aumento della produttività algale e un cambiamento nella struttura della comunità fitoplanctonica. Le improvvise e temporanee esplosioni della densità algale vengono chiamate “fioriture”, perché le acque assumono un colore giallo-verdastro. Con condizioni favorevoli di temperatura e di luce, come quelle attuali, gli organismi fitoplanctonici, che hanno un elevato potenziale biotico, crescono molto rapidamente, almeno fintantoché lo stock di nutrienti, sali di azoto e di fosforo, non si esaurisce, facendo cessare la “fioritura”.

Di norma il fenomeno della eutrofizzazione interessa soprattutto i laghi e i serbatoi. Con le ricerche di questi ultimi decenni è stato, scientificamente acclarato che, il problema dell’eccessiva proliferazione algale, riguarda tanto le acque interne che le zone costiere marine, con differenze quantitative di produttività, in rapporto al loro ricambio e alla concentrazione dei nutrienti: azoto nitrico e fosfati. Una elevata quantità di Azoto Nitrico e di Fosfati, immessa giornalmente in zone costiere marine, produce quindi abnormi fioriture algali in particolare in concomitanza con la stagione balneare. Per evitare l’eutrofizzazione e quindi la formazione algale, è necessario procedere alla rimozione dei nitrati mediante un processo di denitrificazione e di abbattimento del fosforo. Nella fase di denitrificazione i nitriti e i nitrati vengono demoliti per via enzimatica da particolari batteri (nitromonas) che, per il loro metabolismo, utilizzano composti carboniosi e per la loro respirazione l’ossigeno dei nitrati liberando l’azoto sotto forma gassosa,  che viene immesso  in atmosfera”.

I possibili interventi

“Da quanto riferito – spiega - per l’attuale situazione costiera tra Lamezia Terme e Nocera Terinese, oltre alla determinazione dei parametri microbiologici, mi permetto di suggerire i seguenti interventi: effettuare la valutazione quali-quantitativa dei parametri dell’azoto nitrico e dei fosfati; controllare l’efficienza dei due processi di abbattimento dell’azoto nitrico e del fosforo; determinare la concentrazione di nitrati e fosfati nelle acque di balneazione. In zone balneabili il valore dei parametri microbiologici inferiori a quelli di legge è dovuto ad un efficiente processo di disinfezione dei due impianti a biossido di cloro, ad ipoclorito di sodio o a raggi ultravioletti. Ultima nota, mi permetto di ricordare che l’impianto di Lamezia Terme viene alimentato da un collettamento servito da ben 28 impianti di sollevamento, mentre quello di Nocera Torinese è alimentato da un collettamento servito da ben 30 impianti di sollevamento a differenti disposizioni piano-altimetriche. Si tratta di una situazione territoriale, che può compromettere un razionale, costante ed equilibrato collegamento idraulico, che richiede un particolare ed attento controllo sia da parte delle autorità competenti che da parte dei gestori degli impianti”.

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