Csa-Cisal: “Finestroni pericolanti e porte rotte, gravi rischi per i lavoratori della cittadella regionale”

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Catanzaro - “Non aprire questa finestra, Non aprire, porta rotta. Sembra un film dell’orrore, invece è quanto “va in scena” ogni giorno all’interno della Cittadella regionale. Tempo fa, il sindacato CSA-Cisal aveva documentato diverse situazioni in cui, all’interno degli uffici regionali, non erano rispettate del tutto le condizioni minime di sicurezza dei lavoratori ai sensi del D.lgs. n. 81/2008 e, da ultimo, della Legge n. 85/2023, che ha convertito in legge il Decreto Lavoro, Decreto Legge n. 48/2003. Da allora, la condizione è decisamente peggiorata  Sono immagini da bollettino di guerra, che dimostrano un edificio poco manutenuto e l’incuria ormai generalizzata in cui versa la Cittadella regionale” è quanto si legge in una nota del sindacato Csa-Cisal.

“Cosa non funziona? Purtroppo l’elenco è lunghissimo e variegato, ma solo a titolo esemplificativo si denunciano porte d’ingresso fuori uso e tornelli transennati perché inaccessibili, che costringono i lavoratori a optare per altri ingressi più disagevoli; finestroni posti ai piani sesto, settimo (di uno ne avevamo scritto già nel 2022, con tanto di scritta inquietante) e ottavo, completamente fuori uso con tutti i pericoli del caso (considerata l’altitudine), a cui viene applicano del nastro adesivo o della carta per non fare filtrare l’aria. Alcuni finestroni – precisano - sono fissati addirittura con viti in acciaio e altri legati persino con cavi di fortuna (quelli dei PC o da imballaggio) direttamente alle scrivanie posizionate negli open space per la paura che possano cedere”.

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“Alcuni open space – informano ancora - sono privi di tende che costringono i lavoratori ad attaccare sopra le vetrate fogli di carta o poster pubblicitari per non fare filtrare la luce.  E ancora, le porte in vetro di alcuni open space che non possono essere aperte e/o chiuse o, in alcuni casi, addirittura sono completamente mancanti e a cui si è pensato bene di sostituirle con degli interi cartelloni pubblicitari. Il caso più eclatante è la porta scorrevole di una sala riunioni, in vetro temperato e dal peso notevole, pericolosamente non al suo posto e poggiata alla parete senza alcuna protezione. C’è qualcuno che prova indignazione di fronte a questo degrado? Fin dove ci si spingerà ancora con questo disastro? Domanda il dirigente sindacale del CSA-Cisal Gianluca Tedesco”.

“È evidente che – sottolineano - le manutenzioni sono ormai diventate un optional e il lavoro di messa in sicurezza si è accumulato senza soluzione di continuità. Dinnanzi a questo scenario urge restituire il giusto valore alla sicurezza nei luoghi di lavoro. Sono forse questi gli ambienti di lavoro confortevoli che si vogliono assicurare ai dipendenti della Giunta regionale e ai visitatori della Cittadella? Le norme del Testo Unico sulla Sicurezza – aggiungono - sono necessarie e imprescindibili per eliminare o quantomeno ridurre il più possibile il rischio di infortuni per i lavoratori, garantendo una tutela reale della salute e della sicurezza durante lo svolgimento dell’attività lavorativa. Rientra tra gli obblighi fondamentali dell’Amministrazione sottoporre a regolare manutenzione tecnica i malfunzionamenti rilevati che possono pregiudicare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro, affinché vengano eliminati quanto più rapidamente possibile rendendoli sani e sicuri. Evidentemente qualcosa non sta funzionando e l’indifferenza, che va avanti da anni, sta provocando dei seri pericoli”.

“Come Organizzazione Sindacale non è necessario aggiungere altro, se non l’auspicio che ci si interroghi seriamente sui rischi cui si stanno esponendo le lavoratrici e i lavoratori dell’Amministrazione regionale. Siamo molto preoccupati - conclude il dirigente sindacale del CSA-Cisal Gianluca Tedesco - e per questa ragione sollecitiamo con la massima urgenza un incontro con il Datore di Lavoro per individuare, nel più breve tempo possibile, soluzioni adeguate. Come diciamo sempre: con l’incolumità dei lavoratori non si scherza!”.

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