Comitato Pro ospedale del Reventino: “A rischio chiusura ambulatorio di oculistica”

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Soveria Mannelli - "Potrebbe essere stata l'ultima prestazione da parte dell'oculista quella erogata giovedì scorso presso l'ambulatorio territoriale ubicato nella struttura ospedaliera. Da settembre le visite potrebbero essere definitivamente escluse dal novero dell'offerta sanitaria della medicina di prossimità offerta dalla "saub". A monte della decisione ci sarebbe un'attrezzatura datata che costringerebbe i professionisti a non garantire una qualità prestazionale in linea con i requisiti minimi. Almeno questo è quanto ci è stato detto da fonti autorevoli" è quanto si legge in una nota del Comitato Pro Ospedale del Reventino.

"Se così stanno le cose - proseguono -  appare chiaro come la medicina di prossimità, quella ipotizzata come requisito minimo da garantire nelle zone disagiate, venga esclusa in modo dequalificante senza che l'Asp ponga il dovuto rimedio. Un ambulatorio quello appena citato, aperto al pubblico due volte al mese, sempre pieno di utenza, soprattutto anziani che in mancanza, dovranno recarsi in altre sedi con notevole dispendio di risorse e ovvi disagi strutturali ed economici. Se a questo si aggiunge la precarietà di altri servizi, in testa il laboratorio analisi, la radiologia, la chirurgia in day surgery, l'oncologia ecc. appare chiaro come il servizio pubblico abdichi al proprio ruolo universale senza una chiara programmazione sociale in soccorso dell’utenza montana. Pertanto si chiede all'Asp di voler porre rimedio alla questione affinché la frantumazione del servizio sanitario nel contesto non venga percepita come una capitolazione da parte dell'utenza montana".

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