Banda ultra larga aree rurali calabresi, completamento dell’infrastruttura in 187 Comuni: disponibili altri 7 milioni

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Catanzaro -  Il 2024 si è chiuso con una forte accelerazione per la banda ultra larga nelle aree rurali, cuore pulsante della Calabria. Il dipartimento Agricoltura della Regione, a seguito del collaudo dell’infrastruttura già realizzata in 111 comuni, ha autorizzato una ulteriore spesa di circa 7 milioni di euro, per il tramite di Arcea. Il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, infatti, prevede investimenti per complessivi 13,8 milioni di euro nei centri a bassa densità abitativa, rientranti nella tipologia delle aree bianche o marginali, dove la realizzazione di sistemi come la trasmissione su fibra ottica ad altissima velocità da parte di soggetti privati non è ritenuta adeguatamente remunerativa da parte delle aziende private operanti nel settore. Così, grazie all’intervento pubblico, si potrà garantire funzionalità e fruizione del servizio, a vantaggio di residenti e attività produttive.

“Un investimento – sottolinea l’assessore regionale con delega all’Agricoltura ed alle aree interne, Gianluca Gallo – che è necessario ed utile ad assicurare non solo diritti essenziali, ma anche a far sì che ampie porzioni del territorio calabrese possano contare su tecnologie indispensabili per lo sviluppo”. Aggiunge l’assessore Gallo: “La spesa aveva subito un rallentamento a causa della continua revisione del piano tecnico, dovuta alle difficoltà oggettive di alcuni comuni nel rilascio delle autorizzazioni. Con le ultime, più recenti modifiche e integrazioni, ed il conseguente aumento del numero dei centri coinvolti, siamo riusciti a raggiungere un importante obiettivo: 187 comuni calabresi che si trovano in aree rurali, rispetto ai 175 in precedenza selezionati, saranno dotati di fibra wireless a 100 Mega e 30 Mega”.

Il piano, complessivamente, fissa per la Calabria l’obiettivo di garantire la copertura della banda larga ad una popolazione di circa 54.000 persone e 41.000 unità abitative, all’interno delle aree bianche o marginali. Lo stato dell’arte, ad oggi, fa registrare un avanzamento dell’infrastruttura pari all’89%, a fronte di un andamento medio nazionale del 53,85%.

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