Noi cittadini, noi popolo. Lamezia va presa per mano

nelida-ancora-ucid-lamezia-terme.jpg

Lamezia Terme - L’avvio di un nuovo anno impone a tutti, anche a noi dell’UCID Lamezia Terme, una riflessione sulla realtà nella quale operiamo ed una assunzione di responsabilità per il prossimo futuro. La realtà credo sia ben nota ai più, la crisi sociale ed economica non consente distrazioni, il disagio è avvertito da tutti anche da coloro che possono considerarsi ancora privilegiati, non direttamente coinvolti, ormai una esigua minoranza.

Noi come associazione  di imprenditori e dirigenti, seppur di recente costituzione, ci siamo sforzati di rompere alcuni schemi del passato e proporre una visione strategica per il futuro fondata su un paradigma nuovo, che abbiamo definito “economia di pace”. Presupposto:  la crisi chiama la responsabilità di tutti, non si può attendere che la politica esprima quel “ nuovo” che in primis deve vivere in un “popolo”, è la società civile tutta che deve trovare forme e modi per esprimere e promuovere, in modo condiviso,  una “nuova strategia di sviluppo, equo e sostenibile” (non di pura crescita).

Due i fondamentali del nuovo paradigma che abbiamo proposto: la centralità del lavoro, creazione di nuova occupazione, pari dignità di tutti i lavoratori, sia dipendenti che imprenditori; la consapevolezza che un processo di autentico sviluppo locale (Lamezia Terme) richiede la necessità di individuare, con competenza,   drivers di sviluppo globali. Dovremmo mettere a fuoco che “la capacità di creare nuovo lavoro è direttamente proporzionale alla consapevolezza di appartenere alla famiglia umana, ad una comunità allargata, regionale, nazionale, europea ed internazionale”, da qui  “economia di pace”, una economia per lo sviluppo.

Il cammino che abbiamo intrapreso in piena collaborazione con il laicato cattolico della diocesi, grazie all’impegno ed al continuo stimolo del nostro Vescovo, S. Ecc.za Mons. Luigi  Cantafora, rappresenta la nostra buona volontà e disponibilità, seppur con limiti e fragilità,  ad impegnarci per contribuire alla rinascita della città. Ricordiamo le parole forti e decise pronunciate dal Vescovo in occasione dello scambio degli auguri Natalizi, prendendo spunto dal libro dell’allora Cardinal Bergoglio Noi come cittadini. Noi come popolo”:  “…a Lamezia c’è bisogno di scoprire un noi; scoprirci come cittadini; scoprirci come popolo; come un unico popolo, un unico noi …..un popolo che abbia una luce .… per poter camminare su sentieri diritti. E questa luce deve portare a obiettivi di bene”…. come accompagnare questa città? Lamezia va presa per mano”.

Parole, quelle del Vescovo, che ci indicano una via per affrontare il nuovo ed individuano senza giri di parole le varie sfide della città: disoccupazione, nuove povertà, criminalità, sanità, anziani, crisi delle imprese e non ultimo la sfida ambientale. “La questione ecologica è vitale per la sopravvivenza dell’uomo e ha una dimensione morale che tocca tutti” (Papa Francesco, twitter in occasione della Conferenza dell’ONU sul clima)

Scoprirci cittadini, scoprirci popolo  questa è la via, e non solo per la rinascita di Lamezia, mi ha sorpresa  la grande assonanza con le parole di Papa Francesco, ero a San Pietro per la celebrazione del Te Deum e  mi ha molto colpito sentire Papa Francesco parlare della città di Roma, di cui è pastore: “……. noi cittadini romani, pensiamo a questa città di Roma……….Com’è la qualità della vita in questa Città? Dipende da tutti noi! Com’è la qualità della nostra “cittadinanza”? Quest’anno abbiamo contribuito, nel nostro “piccolo”, a renderla vivibile, ordinata accogliente? In effetti, il volto di una città è come un mosaico le cui tessere sono tutti coloro che vi abitano. Certo, chi è investito di autorità ha maggiore responsabilità, ma ciascuno di noi è corresponsabile, nel bene e nel male………… La Roma dell’anno nuovo sarà migliore se non ci saranno persone che la guardano “da lontano”………senza coinvolgersi in tanti problemi umani …….. In questa prospettiva, la Chiesa di Roma si sente impegnata a dare il proprio contributo alla vita e al futuro della Città - è il suo dovere!”.

Sarà la”qualità della nostra cittadinanza” a dare corpo e forma al sogno di una città a dimensione umana, sarà il nostro coraggio ad allungare lo sguardo  a plasmare un futuro di speranza, non è una illusione utopica, bensì “una sana utopia”. Noi come UCID continueremo il nostro impegno convinti che l’impresa oggi rappresenta una delle frontiere attraverso la quale passerà anche  l’affermazione di un nuovo modello italiano di  economia sociale di mercato.

Un impegno frutto di una proposta culturale che trova le sue radici nella dottrina sociale della chiesa, un impegno nella partecipazione al “bene comune” al bene di “tutti”, un impegno verso l’inclusione sociale, contro ogni forma di emarginazione e di esclusione, un impegno che oltre la denuncia, necessaria, sia in grado di elaborare e presentare proposte: “È fuori dalla politica che dobbiamo cercare e trovare le vie del cambiamento. La politica seguirà. Ma dobbiamo diventare creatori di proposte e di possibilità; non farci soffocare dai gravi temi contingenti e guardare avanti con una visione strategica” (Marco Vitale L’impresa responsabile – Nelle antiche radici il suo futuro” edito dalle Edizioni Studio Domenicano). Buon  anno a tutti!

Nelida Ancora, presidente UCID Lamezia Terme

 

 

© RIPRODUZIONE RISERVATA