Calabria: Vigilia dell'Epifania tra miti e leggende

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Lamezia Terme, 5 gennaio - Durante questa notte si smonta l’albero e il presepe, si aspetta l’arrivo della Befana e i bambini appendono al camino la calza con l’attesa fiduciosa di trovarvi dentro i doni portati dalla Befana. La Befana, vestita di stracci che scende dal cielo a cavallo di una scopa per poi entrare, dal camino, nelle case fra il 5 e il 6 gennaio è un personaggio mitico e popolare, rappresentato come una strega vecchia e brutta, buona però, che porta doni o dolcini ai bambini buoni. Questa figura vuole ricordare anche i tre Magi che portarono in dono a Gesù Bambino, l’oro, l’incenso e la mirra.

Questa notte, precedente alla festa dell’Epifania, è considerata ‘magica’ perché avverrebbero eventi prodigiosi. Delle leggende narrano che gli animali parlano e possono maledire il loro padrone e la sua famiglia, e quindi i padroni devono nutrirli se non vogliono incappare nelle loro maledizioni. Poi dalle fontane scende olio, anziché acqua, mentre nei fiumi scorre vino, nessuno, però è in grado di accorgersene. Ci sono alcune suggestive storielle in merito a questa magica vigilia. Una narra che, a Bisignano (Cs) e in altre località calabresi, un curioso e scettico contadino di una fattoria voleva verificare la veridicità di questo portentoso fenomeno. La notte della vigilia della Befana volle quindi addormentarsi nel pagliaio, dove si trovava la mangiatoia dei buoi. Ma, a mezzanotte avvenne il prodigio, e sentì dire l’asino al bue: « Mangiàmu bùanu... ca dumani hàmu fatigàri. Hàmu portàri `u patrùni `ccù ru carru...». (Mangiamo bene, più del solito, perché domani dovremo lavorare. Dovremo portare il padrone al cimitero). Il fattore udendo queste parole s'impaurì; e, cercando di fuggire verso casa e arrivato alla porta della sua abitazione morì. Un’altra storiella racconta di una famiglia che la notte del 5 Gennaio, si accorge di non avere più acqua nei boccali, così il capofamiglia si avvia a una fontana per riempire i recipienti d’acqua e, solo la mattina seguente, la famiglia si accorge del fenomeno: i boccali erano colmi di olio. Fenomeni questi che, secondo la cultura popolare, avvengono solo se si è sinceri e inconsapevoli. Tradizionalmente in questa notte si celebrava anche la messa della Stella, dove tre persone che impersonavano i tre Magi venuti dall’Oriente, si dirigevano a cavallo verso la chiesa seguendo una stella di carta messa su un filo e illuminata da dentro da una candela e, se la stella si bruciava, questo, era inteso dalla folla come un segno infallibile della mano di Dio.

Francesco Ielà

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