Traffico di droga a Brescia, arresti anche in Calabria

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Brescia - In un'indagine antidroga partita da Brescia e che si è sviluppata in diverse zone d'Italia la Polizia di Stato ha arrestato 45 persone, di cui 30 in carcere, 12 agli arresti domiciliari, 3 con obbligo di dimora. I provvedimenti sono stati emessi nei confronti di cittadini italiani, albanesi e nordafricani residenti nelle province di Brescia, Reggio Calabria, Catanzaro, Napoli, Palermo, Roma, Milano, Foggia, Cosenza, Ragusa, Trapani, Mantova, Cremona, Pavia, Chieti, Bolzano e Biella. Dalle indagini, che hanno portato a molte perquisizioni, sono emersi due gruppi accusati di associazione per delinquere finalizzate al traffico di sostanze stupefacenti importate dal Sudamerica, dal Marocco e dall'Olanda e distribuite dalla provincia di Brescia su tutto il territorio nazionale. Uno dei gruppi era legato ad esponenti di 'Ndrangheta, Cosa Nostra, Camorra, Stidda e Sacra Corona Unita. Gli esiti dell'operazione sono stati resi noti nel corso della conferenza stampa in Questura.

Il covo era a Brescia

Sono due i gruppi criminali emersi dalle indagini della Procura di Brescia su un maxi traffico di droga che ha portato all'arresto di 45 persone e all'iscrizione nel registro degli indagati di altre 87. Nel complesso è stato contestato il traffico di circa 2.000 chili di cocaina, 1.500 chili di hashish e 700 chili di marijuana. Il primo gruppo criminale, che gravitava in particolare nella provincia di Brescia, avrebbe importato droga direttamente dai paesi produttori, nello specifico cocaina dalla Colombia - grazie all'intermediazione di una donna ritenuta collegata a soggetti del 'clan del golfo' - e hashish proveniente dal Marocco fatto transitare dalla Spagna, dove tra l'altro sarebbe scappato uno dei destinatari della misura cautelare, dichiarato latitante.

Il secondo gruppo - del quale avrebbero fatto parte, oltre a cittadini albanesi, soggetti legati da vincoli di parentela con esponenti delle famiglie di 'Ndrangheta Nirta e Strangio di San Luca - avrebbe incentrato la gestione del traffico internazionale nella provincia di Brescia e, in particolare, a Gussago, in Franciacorta. Lì sarebbe stato creato un vero e proprio quartier generale, adibito anche a sito di stoccaggio dello stupefacente proveniente dall'estero e destinato alla distribuzione su tutto il territorio nazionale. Lo stesso gruppo sarebbe risultato in stretti rapporti con esponenti di 'Ndrangheta, Cosa Nostra, Camorra, Stidda e Sacra Corona Unita, che avrebbero anche partecipato al sistema di distribuzione.

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