Processo su tragedia di San Pietro lametino, i periti del pm: "Quella sera pioggia 35 volte più della norma"

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Lamezia Terme – Prosegue il processo scaturito dalla tragedia che si è consumata la sera del 4 ottobre di sei anni fa, quando a San Pietro lametino in seguito a una terribile alluvione persero la vita Stefania Signore e i suoi due bambini, Christian di 7 anni e Nicolò di soli 2 anni. Dopo l’esame dei periti della Procura si è svolto oggi il Controesame di tutte le difese degli imputati assistiti rispettivamente dagli avvocati Andricciola, Ioppoli, Canzoniere, Murone, Siniscalchi e Mastroianni.

I consulenti del Pm Emanuela Costa, l'ingegnere Arcadia e il geologo Labonia, a cui i magistrati di Lamezia Terme hanno affidato la ricostruzione e le indagini tecniche su quanto accaduto quella tragica notte, hanno oggi risposto alle domande della difesa. Gli avvocati hanno evidenziato nei loro quesiti, “l’eccezionalità dell’evento piovoso” che ha poi portato alla tragedia. In particolare, i consulenti del Pm hanno riferito che quella sera sarebbe caduta pioggia 35 volte il dato in una singola ora. Il processo proseguirà con una nuova udienza il 17 febbraio dedicata alla continuazione del riesame del Pm e successivamente si proseguirà con l’esame dei testimoni delle parti civili. Il processo, a carico di cinque indagati, un imprenditore agricolo, un dirigente e tre dipendenti della Provincia di Catanzaro, è stato poi rinviato alle prossime settimane per il controesame dei periti da parte dei legali della difesa. Tutti i familiari delle vittime già nella fase preliminare del giudizio si sono costituite parte civile.

Nelle udienze precedenti, invece, hanno testimoniato anche le forze dell'ordine che si trovavano sul posto e che hanno svolto le indagini su delega della procura per capire cosa è accaduto quando Stefania a bordo della sua Alfa Mito in compagnia dei suoi due figlioletti sta percorrendo la Sp 113 dirigendosi da San Pietro a Maida verso San Pietro Lametino. La pioggia è battente e la strada comincia ad allagarsi. Ad un certo punto si ferma, i tre cercano di sfuggire alla tempesta, abbandonano il veicolo, ma il forte flusso d’acqua travolge tutto violentemente. Stefania e i due piccoli si perdono tra il fango e i detriti. I corpi di mamma e figlio maggiore vengono ritrovati esanimi di lì a poco, mentre il corpicino del piccolo Nicolò viene rinvenuto solo il 12 ottobre, a cinquecento metri di distanza dal luogo dell’incidente.

Nel collegio difensivo gli avvocati Maria Zaffina, Renzo Andricciola, Giuseppe Mastroianni, Maurizio Siniscalco, Vincenzo Ioppoli, Francesco Iacopino, Lucio Canzoniere, Francesco Domenico Murone.

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