Lamezia Terme - Revocata la confisca di un immobile che era stata dichiarata irrevocabile nel 2018.
Dopo oltre 8 anni si è conclusa la vicenda giudiziaria in cui era stato coinvolto Francesco Maria Stranges, difeso dall’avvocato Aldo Ferraro, che la Distrettuale Antimafia di Catanzaro riteneva essere un prestanome di uno dei vertici della cosca Giampà di Lamezia Terme. Nel 2014 i militari del Gico della Guardia di Finanza, con l’ausilio delle unità cinofile, perquisirono l’abitazione di Francesco Stranges per notificargli un decreto di sequestro anticipato emesso dal Tribunale di Catanzaro, che riguardava una villa che stava costruendo a San Mazzeo di Conflenti, utilizzando -secondo gli inquirenti- denaro proveniente dal capo cosca, che ne sarebbe stato il reale ed effettivo proprietario. All’esito del giudizio di primo grado, il Tribunale di Catanzaro nel 2016 confiscò la villa, senza che a nulle siano valse le giustificazioni fornite, pronuncia poi confermata dalla Corte di Appello di Catanzaro nel 2017, e dalla Corte di Cassazione nel 2018 che dichiarò l’inammissibilità del ricorso del difensore. Nel frattempo, la stessa Procura Distrettuale portò Stranges a giudizio, questa volta davanti al Tribunale collegiale di Lamezia Terme, con l’accusa di intestazione fittizia sempre in relazione al medesimo immobile che nel frattempo era divenuto di proprietà dello Stato, ed era stato assegnato al Comune di Conflenti per realizzare al suo interno una “fattoria sociale”.
All’esito di una articolata istruttoria dibattimentale, il difensore di Stranges, Ferraro, è riuscito tuttavia a dimostrare la lecita provenienza delle risorse economiche utilizzate per la costruzione di quella villa, in quanto derivanti dall’azienda agricola di cui era titolare, ma anche che essa è sempre stata nella disponibilità di Franco Stranges e dei suoi familiari, tanto che quando l’Agenzia dei beni confiscati assegnò quell’immobile al Comune di Conflenti. Tale dimostrazione è stata tale da indurre lo stesso Pubblico Ministero della Dda Chiara Bonfadini a chiedere l’assoluzione dell’imputato, ed il Tribunale collegiale di Lamezia Terme ad assolvere Francesco Maria Stranges dalla contestata intestazione fittizia “perché il fatto non sussiste”. E ciò è avvenuto con sentenza lo scorso maggio, quando Franco Stranges era nel frattempo deceduto essendo rimasto vittima di un infortunio sul lavoro nel febbraio del 2021. A questo punto, il contrasto tra il giudicato di prevenzione in cui Stranges era stato ritenuto prestanome del capo cosca, e quello di merito, che aveva invece escluso tale circostanza, ha consentito al difensore di attivare il mezzo di impugnazione straordinario della revocazione della confisca dinanzi la Corte di Appello di Salerno, competente sulla eventuale revoca delle misure di prevenzione disposte nel distretto catanzarese. Nell’interesse degli eredi di Francesco Stranges, l'avvocato Ferraro ha infatti chiesto che la pronuncia assolutoria prevalesse sulla pronuncia di confisca, avendo il Tribunale di Lamezia escluso il presupposto che aveva invece indotto i giudici catanzaresi a disporre la confisca di quell’immobile. Ebbene, la Corte di Appello di Salerno ha oggi accolto il ricorso del difensore, disponendo la revoca della confisca della villa che Francesco Maria Stranges aveva costruito con le sue risorse economiche sin dal 2008, disponendone la restituzione da parte del Comune di Conflenti ai suoi eredi.
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