Lamezia Terme – In molti si sono avvalsi della facoltà di non rispondere agli interrogatori di garanzia che stamattina hanno preso il via nell’ambito del procedimento penale Artemis. Sono iniziate, infatti, stamattina le prime procedure di difesa che hanno visto comparire davanti al gip di Catanzaro le persone coinvolte nell’operazione realizzata nella scorsa settimana dalla Dda di Catanzaro e dal comando dei carabinieri e che ha portato all’arresto di 59 persona per un totale di 86 indagati.
In molti hanno optato per la linea del silenzio, come l’ex comandante della stazione dei carabinieri di Maida, Vincenzo Pulice e il figlio Emmanuel – entrambi assistiti dai legali Francesco Gambardella e Antonio Larussa – e ancora Loredana Cracolici, Alfredo Cracolici assistiti dall’avvocato Lucio Canzoniere si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, come anche Renato Cracolici difeso dall’avvocato Tiziana D’Agosto. Anche Antonio Pulice, Marcello Pulice, Antonio Guadagnuolo e Matteo Cracolici difesi dall’avvocato Renzo Andricciola si sono avvalsi della facoltà di non rispondere così come Gianluca Adone difeso dall'avvocato Salvatore Cerra. Inoltre ci sono stati gli interrogatori di Giuseppe e Antonino Saffioti difesi dall’avvocato Mario Santambrogio, solo Antonino Saffioti ha risposto al GIP negando ogni addebito. Anche Francesco Paolillo difeso dall’avvocato Eugenio Minniti si è avvalso della facoltà di non rispondere.
Al centro dell’inchiesta le presunte attività illegali che sarebbero state messe in campo dalla cosca Cracolici a cavallo fra Lamezia e l’entroterra fra le province di Catanzaro e Vibo Valentia, e in particolare fra Maida, Jacurso e Cortale. L’indagine ha riguardato anche lo spaccio di droga nella città di Lamezia Terme, con diversi capi di imputazione e ipotesi di reato anche di stampo mafioso contestate a vario titolo agli indagati.
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