Blitz carabinieri e Ros contro cosche Locride, 108 arresti: trovati soldi, armi e droga - Nomi e Video

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Reggio Calabria - I carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno arrestato 108 persone - 85 in carcere - in esecuzione di quattro ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip su richiesta della Dda reggina. Gli indagati sono accusati a vario titolo d'associazione mafiosa; concorso esterno e traffico internazionale di droga con l'aggravante di transnazionalità e di ingente quantità; traffico di armi, anche da guerra; riciclaggio; favoreggiamento; trasferimento fraudolento e procurata inosservanza di pena. L'operazione, denominata 'Eureka', ha colpito in particolare le cosche Nirta-Strangio di San Luca e Morabito di Africo.

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Coordinata dal procuratore Giovanni Bombardieri, dall'aggiunto Giuseppe Lombardo e dai pm Diego Capece Minutolo e Giovanni Calamita, l'operazione è scattata non solo in provincia di Reggio. Il blitz, infatti, ha visto impegnati i carabinieri pure nelle zone di Catanzaro, Vibo Valentia, Pescara, Milano, Salerno, Catania, Savona, Bologna, Vicenza, L'Aquila, Ancona, Roma e Cagliari. A firmare le ordinanze sono stati i gip Karin Catalano, Claudio Treglia, Vincenzo Quaranta e Valerio Trovato. I dettagli dell'operazione verranno illustrati nel corso di una conferenza stampa in programma alle 10.30 nell'auditorium della Scuola allievi carabinieri di Reggio Calabria.

L'operazione condotta dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria con il coordinamento della Dda reggina, è collegata ad altre due inchieste coordinate dalle Dda di Milano e Genova. Secondo quanto si è appreso a Reggio, nell'operazione lombarda è stata emessa una misura cautelare per 38 persone e per altre 15 in quella ligure. Tutte le inchieste sono coordinate dalla Direzione nazionale antimafia diretta dal procuratore Giovanni Melillo.

Operazione in Belgio, oltre 20 perquisizioni

Oltre venti perquisizioni sono state effettuate questa mattina in Belgio nell'ambito dell'operazione europea 'Eureka' contro la 'ndrangheta, condotta su larga scala in diversi Paesi. Lo rende noto la procura federale belga, evidenziando che il blitz ha preso di mira "oltre un centinaio di sospetti membri della mafia calabrese". Il fascicolo, viene riferito, è stato aperto dalla procura federale del Belgio, in collaborazione con la procura del Limburgo, la polizia giudiziaria federale belga, Eurojust, Europol e vari Paesi, in particolare l'Italia.

Sequestrate tonnellate di cocaina

Sei tonnellate di cocaina sono state movimentate tra il maggio 2020 e il gennaio 2022 dalle cosche di 'ndrangheta colpite stamani dall'operazione "Eureka", tre delle quali sequestrate dagli investigatori. Nel corso delle indagini sono stati registrati i contatti tra le cosche più rilevanti del mandamento ionico reggino con esponenti del clan del Golfo, l'organizzazione paramilitare colombiana impegnata nel narcotraffico internazionale. I carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria, infatti, hanno ricostruito numerosi episodi di importazione della droga che arrivava, via mare, nei porti Gioia Tauro, Anversa e Colon. Gli investigatori hanno ricostruito anche i flussi di soldi riconducibili alle compravendite dello stupefacente che venivano gestiti da organizzazioni composte da soggetti di nazionalità straniere, specializzati nel pick-up money, o da spalloni che spostavano denaro contante sul territorio europeo. Le movimentazioni hanno interessato Panama, Colombia, Brasile, Ecuador, Belgio e Olanda. Complessivamente sono circa 22 milioni e 300mila euro le somme spostate con queste modalità. Soldi che in parte sarebbero stati reimpiegati nell'acquisto di auto e beni di lusso, nonché utilizzati per avviare e finanziare attività commerciali in Francia, Portogallo e Germania, ove venivano anche riciclati sfruttando attività di autolavaggio.

I dettagli dell’operazione sono stati illustrati nel corso di una conferenza stampa all’auditorium della Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria, alla presenza del  Generale di Divisione Pietro Salsano (cte legione carabinieri Calabria);  Giovanni Bombardieri (Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria); Giovanni Melillo Proc. Nazionale Antimafia e antiterrorismo;  Marcello Viola Proc. della Repubblica di Milano; Nicola Piacente Proc. della Repubblica di Genova; Filippo Spiezia Membro Nazionale per l'Italia presso Eurojust; il Generale di Divisione Pasquale Angelosanto C.te del Raggruppamento Operativo Speciale Carabinieri.

I NOMI

Operazione “Eureka” parte Giorgi

Domenico Giorgi

Francesco Giorgi

Sebastiano Giorgi

Francesco Nirta

Gianluca Giampaolo

Giuseppe Micchia

 

Parte Bianco

In carcere

Pasquale Bevilacqua

Francesco Cristiano

Saverio Cristiano

Carmelo Pelle

Giuseppe Perre

Pasquale Prossomariri

Bruno Raschellà

Pietro Raschellà

Ai domiciliari

Pietro Moio

Francesco Perre

 

parte Locri

Ai domiciliari:

Rosario Falzea

Domenico Bruzzaniti

Giovanni Falzea

Francesco Sculli

 

parte droga:

in carcere

Lucio Aquino,

Massimo Ballone,

Nicodemo Nicola Belcastro,

Antonio Callipari,

Nicolino Catananti,

Carmelo Condoluci,

Maurizio Costanzo,

Sebastian Costanzo,

Carmelo Distefano,

Giuseppe Ficara,

Vincenzo Galatà,

Benjamino Galluzzo,

Antonio Giampaolo,

Giuseppe Giampaolo,

Sebastiano Giampaolo, classe 1964

Sebastiano Giampaolo, classe 1984

Bruno Giorgi,

Domenico Giorgi,

Francesco Giorgi,

Giuseppe Giorgi,

Salvatore Giorgi,

Sebastiano Giorgi,

Vincenzo Giorgi,

Indrit Kolgjokaj,

Domenico Iannaci,

Vincenzo Larosa,

Valerio Leandro,

Filippo Leuzzi,

Antonio Mammoliti,

Domenico Mammoliti,

Francesco Mammoliti,

Giuseppe Mammoliti,

Michele Murdaca,

Francesco Nesci,

Giovanni Nesci,

Antonio Nirta,

Giuseppe Nirta,

Marcello Nirta,

Stefano Nirta,

Donato Oliviero,

Giuseppe Gaetano Ortuso,

Antonio Fausto Palumbo,

Vincenzo Pasquino,

Sebastiano Pelle,

Giuseppe Carmelo Pellicano, cl. 89 Montepaone

Paolo Pellicano,

Francesco Perri,

Ivano Piperissa,

Domenico Pizzata,

Antonio Reitano,

Antonio Romeo, classe 1970

Antonio Romeo, classe 1979

Domenico Romeo, classe 1991

Sebastiano Romeo, classe 1977

Sebastiano Romeo, classe 1997

Daniele Ruggeri,

Rocco Rugnetta,

Santo Scipione,

Francesco Strangio, classe 1966

Sebastiano Strangio, classe 1994

Sebastiano Strangio, classe 1975,

Sebastiano Strangio, classe 1970,

Gregorio Tassone,

Sebastiano Junior Utano,

Giuseppe Versaci,

Domiciliari

Antonio Maria

Antonio Minichino

Cosimo Pellicano

Domenico Romeo

Nicolino Maria Spanò

Michele Di Piano

Rocco Perre

Giuseppe Scidone

Francesco Signati

Francesco Strangio, classe 1985

Francesco Strangio, classe 1992

Giuseppe Strangio

Obbligo di dimora

Giuseppe Grillo

Bruno Galatà

Chiara Procopio

 

Narcotraffico gestito da 3 maxi-associazioni

Le indagini che hanno portato all'operazione "Eureka" hanno fotografato l'esistenza e l'operatività di tre maxi-associazioni criminali finalizzate al traffico internazionale di droga, facenti capo alle più potenti famiglie di 'ndrangheta dell'area ionica. L'inchiesta, infatti, ha riguardato le cosche Pelle, Strangio, Nirta, Giampaolo, Mammoliti e Giorgi, che hanno sedi decisionali nel reggino e ramificazioni e basi logistiche in varie regioni d'Italia e all'estero. L'inchiesta è partita nel giugno 2019 grazie al raccordo tra i carabinieri e la polizia federale belga che stava investigando su alcuni soggetti ritenuti vicini alla cosca Nirta di San Luca attiva a Genk. In un primo momento, l'inchiesta era orientata verso alcuni esponenti della famiglia Strangio, detti "Fracascia", riconducibili alla cosca Nirta. Progressivamente le indagini coordinate dal procuratore Giovanni Bombardieri e dall'aggiunto Giuseppe Lombardo sono state estese a diverse famiglie della Locride, interessando anche il locale di Bianco. I soldi del narcotraffico venivano riciclati nei settori della ristorazione, del turismo e immobiliare. La prima associazione ricostruita riguarda la famiglia Nirta "Versu" di San Luca che aveva un'articolazione in Brasile rappresentata dal latitante Vincenzo Pasquino, catturato nel 2021 insieme al boss Rocco Morabito. La seconda è riferibile alla famiglia Mammoliti "Fischiante" di Bovalino con articolazioni in Puglia, Abruzzo, Lazio, Toscana e Lombardia e contatti diretti con i fornitori sudamericani di cocaina e con trafficanti internazionali quali Denis Matoshi, attualmente latitante a Dubai. La terza associazione, invece, fa capo alla famiglia Strangio "Fracascia" collegata con le cosche Nirta-Strangio coinvolte nel 2007 nella strage di Duisburg. Questa terza organizzazione, secondo gli investigatori, aveva stabili articolazioni a Genk (Belgio), Monaco di Baviera (Germania), in Spagna e a Camberra (Australia). L'inchiesta ha anche fatto luce sulla latitanza del boss Rocco Morabito detto "Tamunga", già latitante di massima pericolosità inserito nel programma speciale di ricerca del Viminale, arrestato dai carabinieri in Brasile nel 2021, insieme a Vincenzo Pasquino, all'epoca latitante per la Dda di Torino. Entrambi figurano nell'ordinanza eseguita oggi su richiesta della Dda che si è avvalsa della collaborazione, tra gli altri, della Polizia Federale Brasiliana, dell'Fbi, della Dea e dell'Interpol. Morabito, secondo l'accusa, avrebbe anche offerto un container di armi da guerra a un'organizzazione paramilitare brasiliana in cambio di ingenti quantità di droga verso il porto di Gioia Tauro. "Nel corso dell'indagine - scrive il gip nell'ordinanza - è stata documentata l'organizzazione da parte di Morabito di una spedizione in Brasile di un container carico di armi da guerra, provenienti dai paesi dell'ex Unione Sovietica, fornite che da un'organizzazione criminale operante in Italia e Pakistan". Tra i 108 arrestati ci sono anche due minori nei confronti dei quali su richiesta del procuratore dei minorenni Roberto Di Palma è stata eseguita una misura cautelare.

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REAZIONI

Occhiuto: "Bene maxi-operazione ‘Eureka’, la Calabria schifa la ‘ndrangheta"

“Un sincero plauso alle Forze dell’ordine, al Ros dei Carabinieri, e alla Dda di Reggio Calabria, guidata dal procuratore Giovanni Bombardieri, per la maxi-operazione anti ’ndrangheta, denominata ‘Eureka’, condotta stamane, che ha portato all’arresto di 108 persone in tutta Italia e in sei Paesi europei. Le accuse vanno dall’associazione mafiosa al concorso esterno e traffico internazionale di droga, dal traffico di armi al riciclaggio, dal favoreggiamento al trasferimento fraudolento e procurata inosservanza di pena. È quanto mai necessario che lo Stato prosegua con questa determinazione l’azione che sta dispiegando contro le mafie e non arretri di un millimetro di fronte alla criminalità organizzata, tanto nel nostro territorio quanto nel resto del Paese. La Calabria schifa la ‘ndrangheta e coloro che con i propri comportamenti illeciti tentano di infangare l’immagine della nostra splendida Regione”.
Lo afferma in una nota Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria.

Il plauso sottosegretario all'Interno Wanda Ferro

“Rivolgo le mie congratulazioni ai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Reggio Calabria che con l’imponente operazione Eureka, coordinata dalla procura antimafia reggina guidata dal procuratore Giovanni Bombardieri, hanno arrestato 108 persone accusate a vario titolo di associazione mafiosa, traffico internazionale di droga, traffico di armi e riciclaggio. Una vasta operazione internazionale che dimostra ancora una volta come gli affari della ‘ndrangheta - in questo caso delle potenti cosche della Locride - a partire dal traffico di tonnellate di cocaina e dal riciclaggio degli enormi proventi, si estendano in numerose regioni italiane e all’estero, come attestano gli arresti e le perquisizioni in Germania e Belgio”. È quanto afferma il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro (Fdi).

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