Lamezia Terme - La consigliera Teresa Benincasa, nonché presidente Commissione Cultura, interviene sul caso dei libri di testo.
“Se l'amministrazione guidata da Speranza - dice la Benincasa - deve determinarsi seguendo i diktat di un bilancio su cui gli uffici non hanno volontà di trovare le soluzioni possibili, non si capisce a cosa sono votati gli organi eletti. Stiamo parlando della scuola, e i Comuni hanno il compito fondamentale di concorrere a fornire a ogni cittadino l'attrezzatura per l'attività di insegnamento”.
“Non dubiterei dell'efficienza dell'apparato esecutivo - prosegue - cui talvolta si dilata la sciatteria di certi uffici, se non avessi conoscenza di un fondo di ripartizione, anche per l’anno scolastico 2014/2015, destinato ai fini della fornitura dei libri di testo in favore degli alunni meno abbienti delle scuole dell’obbligo e secondarie superiori, in Calabria. I ritardi nella formulazione del bilancio di previsione non deve cadere sulla testa delle famiglie che hanno diritto alla fornitura dei libri. così come le rette relative ai servizi di mensa e trasporto, bisogna riuscire a contestualizzare la questione come integrante del diritto allo studio. Sarebbe grave mortificare questo diritto proprio nelle famiglie con situazioni di disagio economico, dove le opportunità per i minori sono già ridotte dalle condizioni di povertà”.
“La povertà peggiore - conclude - a cui non possiamo lasciare che siano condannate le generazioni più indifese è l'assenza di speranza nel domani e nel progresso a cui solo l'ascensore della cultura può aprire i figli di questa terra. Piuttosto, scelte sulle politiche del bilancio, siano intraprese in modo collegiale e democratico attraverso le commissioni consiliari preposte di concerto con l'assessore al ramo. Diversamente il risultato che è politico, non può celarsi dietro diktat tecnici degli uffici di cui è evidente la difficoltà a gestire il vuoto degli organi che dovrebbero dare indirizzi specifici”.
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