Catanzaro - In Italia, nel 2022, il valore del gioco online ammonta a 73,09 mld di euro con un gettito per l’erario di 0,996 mld di euro. Il valore delle giocate regionali procapite ammonta a 1.241,93 euro contro 1.138,04 euro del 2021 e 610,13 euro del 2019, anno pre-pandemia. Molto diversificato è il valore delle giocate per tipologia di gioco. In Calabria, nel 2022 si è registrato un valore di raccolta complessivo di giocate per 3.247,14 milioni di euro, 3.056,59 milioni di vincite e 190,54 milioni di spese (perdite). Nello stesso anno, il valore regionale della raccolta procapite è di 1.764,00 euro contro la media nazionale di 1.242,00 euro, del Mezzogiorno e Isole di 1.710,00 euro, del Centro di 1.206 euro e del Nord di 884,00 euro.
È quanto emerge dalla ricerca nazionale di Federconsumatori “Il Libro Nero Dell’azzardo: mafie dipendenze, giovani” relativamente ai dati calabresi. Il dato più significativo è quello che vede la Calabria al 10° posto della classifica nazionale per dimensione della raccolta, nonostante l'esiguo numero di abitanti ed il PIL pro capite. I dati evidenziano quanto le regioni del Sud rappresentino il fulcro della raccolta. Nella particolare classifica stilata da Federconsumatori in testa vi è la Campania (10.482,37 milioni), poi la Lombardia (9.253,27 ml), Sicilia (8.672,75 ml), Lazio (8.061,11 ml), Puglia (6.149,84 ml), Piemonte (4.313,09 ml), Emilia Romagna (3.996,58 ml), Toscana (3.447,03 ml), Calabria (3.247,14 ml). Seguono: Abruzzo (2.005,40 ml), Sardegna (1.975,23 ml), Marche (1.811,04 ml), Liguria (1.751,36 ml), Friuli Venezia Giulia (893,36 ml), Basilicata (859,02 ml), Umbria (781,65 ml), Trentino A.A. (696,59 ml), Molise (475,27 ml), Valle d’Aosta (127,55 ml).
Diversamente, in termini di raccolta (giocate) pro capite, rispetto alla popolazione tra i 18-75 anni a base dei dati di indagine, le Province calabresi si collocano ai vertici della classifica del gioco d’azzardo online:
Vibo Valentia è 4° per raccolta fra le 102 Province ed alla 56° posizione per raccolta pro capite (2.634,41 euro);
Reggio Calabria è 6° per raccolta fra le Province e 58° per raccolta pro capite (2.604,77 euro);
Crotone è 11° per raccolta fra le province e 63° per raccolta pro capite (2.507,85 euro);
Catanzaro è 18° per raccolta fra le province e 70° per raccolta pro-capite (2.345,20 euro);
Cosenza è 21° per raccolta fra le province e 73° per raccolta pro capite (2.253,02 euro).
Ancora più alta è la posizione occupata fra le 107 città capoluogo di Provincia dopo la prima Città che è Benevento (3.393,06 euro di raccolta pro capite): 2° Crotone (3.233,82 euro), 3° Reggio Calabria (3.228,09 euro), 8° Catanzaro (2.864,31 euro), 21° Vibo Valentia (2.474,11 euro), 37° Cosenza (1.868,61 euro).
Le mafie ed il business del gioco d’azzardo, legale ed illegale
Si stima che la somma del gioco d’azzardo, legale ed illegale, fisico ed online, ammonti a 169 miliardi di euro: di cui 136 miliardi di euro di gioco d’azzardo legale e 33 miliardi di euro di gioco illegale. Le inchieste, i controlli, i sequestri di beni, evidenziano quanto il gioco d’azzardo rappresenti per le mafie, per la ’ndrangheta, uno straordinario ambito di attività, di interessi e di guadagni nel quale il bilancio rischi-benefici risulta vantaggiosissimo, l’accertamento delle condotte illegali è particolarmente complesso e le conseguenze giudiziarie risultano più contenute in ragione di un sistema sanzionatorio che prevede l’applicazione di pene non elevate.
In questo contesto, le mafie tengono insieme gioco legale e illegale, fisico e online, facendo sistema fra loro, accrescendo la loro penetrazione nella rete del gioco, i propri canali di profitto ed il potere sul territorio.
Negli ultimi tempi - si legge nel report - è cresciuto l’interesse delle mafie per il gioco online e la maggiore concentrazione dei fatti delittuosi accertati in materia di gioco d’azzardo da remoto emerge nei territori ad alta concentrazione mafiosa. Un interesse che si è andato a sommare alle attività malavitose svolte nel settore degli apparecchi da intrattenimento, le cosiddette “macchinette” (Awp e Vlt), con un impulso accresciuto dalla diffusione delle strumentazioni evolute come i Totem: apparecchiature che consentono di giocare sulle piattaforme di gioco online. Tra le tipologie di illecito maggiormente riscontrate sulla rete fisica si rilevano manomissioni agli apparecchi da gioco con vincita in denaro relative alle schede di gioco, ai contatori fiscali e alla trasmissione dei dati di raccolta, unitamente all’installazione di Totem che permettono di giocare online su siti esteri non autorizzati dalla normativa italiana.
L’attività criminale - conclude l'indagine di Federconsumatori - si è attuata anche acquisendo e intestando a prestanome sale destinate al gioco, oppure inserendo uno o più sodali all’interno delle compagini delle singole società di gestione del luogo, quali “preposti” o con altri compiti di rappresentanza, sia per percepire rapidamente guadagni consistenti (soprattutto se le regole vengono alterate per azzerare le già scarse possibilità di vincita dei giocatori o per abbattere l’entità dei prelievi erariali), sia per riciclare capitali illecitamente acquisiti.
Mimma Iannello presidente Federconsumatori Calabria: "Studiare dati per orientare giuste misure"
“Lo Studio nazionale di Federconsumatori - afferma Mimma Iannello di Federconsumatori Calabria - da cui abbiamo elaborato il quadro del gioco nella nostra regione, presenta dati di riflessione importanti sulla portata di un fenomeno in progressiva espansione. Deve crescere l’impegno a contrastare ogni fenomeno distorsivo, patologico ed illegale del gioco d’azzardo e rafforzare gli anticorpi culturali, sociali, sanitari ed istituzionali per fronteggiare il fenomeno dentro cui si incuneano prepotentemente gli interessi delle mafie. Per la loro dimensione ed il loro impatto sociale, i dati regionali sul gioco vanno indagati e studiati per orientare contro le giuste misure.
La legge regionale
Purtroppo, le famiglie distrutte dalla dipendenza patologica del gioco sono sempre di più: spesso in mano all’usura o comunque vittime di una spirale di gioco-debiti a cui in molti casi è difficile trovare soluzione. Nel 2018 - ricorda Iannello - la Calabria si è dotata di una legge avanzata (L.R. 9/2018 e s.m.), che affrontava anche il fenomeno del gioco d’azzardo e impegnava le istituzioni, la Regione ed i Comuni, a costruire le più opportune risposte. "Negli ultimi tempi- rileva Iannello - si è fatto di tutto per depotenziarla e per liberalizzare il settore. Solo il protagonismo della rete regionale contro il gioco d’azzardo Mettiamoci in gioco, di cui fa parte Federconsumatori e tante altre Associazioni regionali che operano nel sociale, ha limitato i danni di una manomissione del testo originario della legge. Riteniamo inoltre un grave limite politico non avere dato seguito alla prima giornata regionale No Slot Day tenuta nel 2019. Per la portata del fenomeno del gioco d’azzardo, occorre affermare lo spirito originario della legge e darne la piena attuazione. Purtroppo, la lobby del gioco d’azzardo è attiva e potente ovunque, al punto da aver ottenuto dal Parlamento, nel 2019, il divieto di diffusione dei dati al dettaglio del gioco d’azzardo. Serve per questo giungere ad una legge quadro nazionale per regolamentare adeguatamente il settore, per limitare la capacità di marketing, di rilascio di licenze e concessioni, per accrescere la vigilanza delle reti del gioco, per garantire piena trasparenza sulla filiera, sull’identità dei giocatori, per assicurare l’inaccessibilità al gioco dei giovani, per monitorare e contrastare il fenomeno in ogni dimensione e componente, a partire da quella culturale. Inoltre, anche alla luce dei recenti scandali sulle scommesse nel calcio, occorre impedire che, soprattutto i campioni dello sport, possano prestarsi a campagne pubblicitarie sul gioco d’azzardo per l’alto rischio di essere emulati fra giovani e meno giovani”.
B. M.
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