Evento “Porte Aperte” per il centenario di Franco Basaglia all’ex Ospedale Psichiatrico di Girifalco

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Girifalco - A volte i luoghi hanno un’anima, ed è il caso del Complesso Monumentale creato sulle ceneri dell’ex Ospedale Psichiatrico di Girifalco. Già Convento dei Minori Riformati, come rivela la sua splendida struttura quadrangolare con chiostro centrale chiuso da volte, aleggiano ancora nel suo perimetro storie e volti di un passato di cui è necessario fare memoria. Prova a cominciare questo percorso l’associazione culturale ‘APS Kinema’, che in occasione del centenario dalla nascita di Franco Basaglia – promotore della Legge 180 che nel 1978 permise la chiusura dei manicomi – ha organizzato nella struttura l’evento ‘Porte Aperte’, per celebrare la sua figura e raccontare, fra passato e presente, la storia di Girifalco ma anche gli orizzonti e le scommesse della psichiatria moderna.

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La manifestazione, partecipata da oltre un centinaio di persone – compresi i ragazzi delle SRP (Strutture Residenziali Psichiatriche) ad oggi site al secondo piano del complesso, con il personale medico e gli operatori – è stato moderato dalla giornalista Valeria D’Agostino, e concluso dai saluti e dai ringraziamenti della presidente dell’associazione, la regista Barbara Rosanò, autrice nel 2013 del documentario "Uscirai Sano", che racconta la vita, fra luci e ombre, dei pazienti ricoverati nella struttura prima della Legge Basaglia.  Al centro, una ricchissima serie di interventi, preceduti da una performance realizzata nell’atrio del Complesso da Maria Carmela Tolone e Antonio Pintimalli, che accompagnati dal clarinetto di Salvatore Vitaliano, hanno letto alcune lettere inviate da pazienti del manicomio, risalenti al periodo della Prima Guerra Mondiale. Ad intervenire come relatori, per gli aspetti medico-scientifici, il dottor Michele Gabriele Rossi, direttore del Dipartimento di Salute Mentale e delle Dipendenze dell’Asp di Catanzaro; la neuroscienziata Amalia Bruni, fondatrice del Centro per la Ricerca Neurogenetica di Lamezia Terme, nota per gli studi effettati a partire dalle cartelle cliniche dello stesso ex Manicomio, ed attualmente vicepresidente della Commissione Sanita della Regione Calabria; il dottor Pasquale De Fazio, docente di Psichiatria e direttore della Scuola di Specializzazione in Psichiatria dell’Università Magna Graecia di Catanzaro; la psicologa, musicologa e musicoterapeuta Francesca Rubbettino, rappresentante del CASM (Coordinamento delle Associazioni per la Salute Mentale) e autrice di una performance musicale che ha coinvolto l’uditorio; la dottoressa Serena Peronace, psicoterapeuta e psicologa clinica specializzata nel settore dell’immigrazione, docente all’Università “Giorgio Pratesi” di Soverato e terapista per i rifugiati e richiedenti asilo presso la Comunità Progetto Sud di Lamezia Terme; la dottoressa Elena Garufi, pedagogista, arte-terapista e tecnico della Riabilitazione Psichiatrica presso l’Istituto penitenziario di Catanzaro. Sotto gli aspetti sociologici e storico-culturali l’argomento è stato sviscerato da altrettanti esperti: in primis Michela Mancini, reporter, audio-maker, giornalista investigativa della trasmissione Report, collaboratrice di Rai-Radio1, che ha presentato al pubblico l’anteprima nazionale del suo podcast “La città dei pazzi”, una raccolta di testimonianze su Girifalco e il suo Manicomio, che sarà disponibile a partire dal 9 aprile su RaiPlay Sound; lo storico Oscar Greco, docente presso l’Università della Calabria, autore di numerose pubblicazioni, fra cui “I demoni del Mezzogiorno”, sulla storia del Manicomio di Girifalco; Valentina Procopio, fotografa, performer e attivista nel campo della salute mentale e particolarmente dei disturbi alimentari; infine la giovane Francesca Viscomi, insegnante e attivista dell’associazione grifalchese ‘Archeoclub d’Italia Toco Caria’ impegnata nel custodire e valorizzare la storia del paese, che ha offerto un interessante quadro storico dell’evoluzione del Complesso Monumentale che un tempo ospitava il Manicomio.

Ne è scaturita un’immagine estremamente sfaccettata di tutto ciò che questa Istituzione ha rappresentato nel passato e di ciò che cerca di essere nel presente: una storia di dolore e di fantasmi, passata con fatica attraverso il varco stretto della salvifica Legge Basaglia, in una regione impreparata se pure accogliente per natura, che ancora oggi lotta contro ataviche carenze strutturali. Di grande valore l’evento voluto da ‘Kinema’, cui hanno preso parte numerose associazioni: oltre ad Archeoclub Toco Caria e CASM, Connecting europe, Proloco Girifalco, APS Mako Mako, Teatro popolare grifalchese, e in partnership l’Università “Giorgio Pratesi” di Soverato.

Giulia De Sensi

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