San Floro - “Urgente: salviamo l’ultimo mulino a pietra della Calabria”. Parte così l’avventura di Stefano Caccavari, con un appello sul suo profilo Facebook, la mattina del 14 febbraio 2016. Stefano, molto conosciuto dalle sue parti per aver dato vita ad una rete di orti solidali in tutto il circondario, lancia una raccolta fondi online per far sorgere il vecchio mulino di località Torre del Duca, a San Floro, nel catanzarese. “Circa un mese fa, mentre stavo macinando il nostro grano di famiglia, il mugnaio Giulio mi ha dato la brutta notizia: “Stefano, macina ora il tuo grano perchè vendo il mulino a pietra a gente della Toscana”. Io sono rimasto di stucco, per trovare quel mulino avevo passato giornate sul web e alla fine l’avevo trovato, era a 93 km da San Floro, ma l’avevo trovato…”. Stefano racconta sempre su Facebook il motivo che lo ha spinto a far partire una campagna di crowdfunding, alla quale stanno aderendo non sono dall’Italia ma da tutta Europa.
La sua iniziativa e la sua storia, vengono anche raccontate dal Sole 24 ore. Il progetto, “Mulinum”, stava per eclissarsi dopo che l’ultimo mugnaio della Calabria, nel crotonese, stava portando avanti una trattativa più conveniente con alcuni imprenditori toscani. Trattativa poi saltata. Caccavani non si dà per vinto: “E’ tempo di agire - scrive - il mulino costa 15 mila euro, il compratore è un orefice di Siena, è già sceso a vederlo di persona e vuole aggiungere questo gioiello calabrese del 1800 al suo agriturismo, già me lo vedo a vantarsi con gli amici: “Ho comprato l’unico mulino attivo in Calabria a metà del prezzo, sono proprio scemi quelli”. Questa la scena che Caccavari aveva immaginato.
Parte così la sua idea: farsi aiutare dal web nell’acquisto di due vecchie macine e ristrutturare il casolare di famiglia, dotandolo di un mulino con forno per preparare il pane tipico del posto. Servono almeno 25 mila euro. Perché non farlo da solo? Ci si potrebbe chiedere. “Perchè non si tratta del Mulino di Stefano e di San Floro - spiega - si tratta di salvare un pezzo di Calabria e vorrei un aiuto da chi ci crede e da chi conoscere l'importanza di macinare a pietra come 100 anni fa”. “In pochi giorni Stefano ha raggiunto 110mila euro - racconta anche Donata Marrazzo per il Sole 24 ore - centoventi le persone coinvolte: “Chi vorrà sarà socio o verrà ripagato con coupon per l’ acquisto di farina”. Pizzaioli di fama (torinesi, bergamaschi, romani) già preparano gli ordini. Partecipa anche il panificatore Gabriele Bonci, che attende nel suo Pizzarium di Roma la farina di Mulinum. Dieci agricoltori saranno partner per la coltivazione del grano. La prossima settimana una squadra di specialisti di macine antiche arriverà a San Floro dalla Sicilia: rimetterà in sesto le pietre francesi. Troppo lente per la produzione industriale, perfette per quella bio. Lavorano 1 quintale di grano all’ora ma il chicco mantiene intatta la sua naturale composizione. Fra qualche giorno sarà pronto il rendering del progetto. Importanti distributori di prodotti biologici attendono la mietitura”.
Il sogno di Stefano sta per realizzarsi, il mulino entrerà in funzione proprio questa estate con la festa del grano e si cercano due categorie di sostenitori: soci che vogliono investire capitali nell’attività e clienti appassionati di farine macinate a pietra ottenute da grani antichi bio. La raccolta fondi continua…
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