Lamezia Terme - Anche la neo associazione "Ideeinmovimento", tramite Cinzia Cerra e Antonio Mancuso, interviene sulla questione dei fumi provenienti dal campo di località Scordovillo auspicando risposte concrete e durature sulla problematica.
“Un tempo il fumo veniva utilizzato dagli indiani d'America, dagli aborigeni australiani e dagli Yamana per comunicare a distanza. Erano usi e costumi ancestrali che riflettevano forme embrionali di socialità. Da allora è passato tanto tempo e sembra alquanto improbabile pensare che la comunità Rom, insediata in località Scordovillo, a ridosso dell'Ospedale cittadino, in modo più o meno stabile e priva di qual si voglia “regola” urbanistica, sociale e di igiene, continui ad usare la medesima tecnica per lo stesso fine. Idee in movimento, nel cogliere il giusto stimolo offerto dall’Associazione “Quartiere Capizzaglie, vuole offrire un contributo di riflessione in merito all’annoso problema. Sono anni, ed è noto a tutti (istituzioni in primis), che il grave problema relativo all'oppressione di roghi e fumi tossici che si innalzano quotidianamente dal campo Rom, sia diventato, oltre che un segno della pessima qualità urbana di Lamezia, anche una situazione oramai non più sostenibile. E' una vera e propria attività illecita quella che effettuano gli abitanti di Scordovillo! I roghi servono ai Rom per recuperare rame e materiale ferroso presente nei diversi materiali di scarto reperiti in modo al quanto discutibile, ma producono l’emissione in atmosfera di sostanze nocive per l'ambiente e di conseguenza per la salute dei cittadini.
Idee in movimento, di fronte a questa “iattura” (o forse bisognerebbe dire incapacità di affrontare la questione) per i cittadini, non può fare altro che prendere coscienza ed attivarsi in maniera concreta, ponendo tale problema come prioritario per la comunità lametina.La questione "fumi tossici" non riguarda e non può riguardare solo gli abitanti che vivono nelle zone limitrofe al “ghetto”, perchè il problema, con tutte le conseguenze che ne discendono (e sono tante), appartiene al singolo cittadino in quanto membro della collettività. Crediamo (e lo abbiamo più volte sottolineato) che si debba “inoculare” nei lametini il senso di comunità!!!!, bisogna sentirsi parte integrante di una società! La gestione rifiuti costituisce attività di pubblico interesse e, a tal proposito, l'art. 177 c. 4 del TUA (Testo Unico dell'ambiente) prevede che i rifiuti debbano essere gestiti senza pericolo per la salute dell'uomo e senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizi all'ambiente. É proprio nel rispetto di tale articolo che, oggi più che mai, si avverte la necessità di avere risposte esaustive e fatti concreti da chi amministra a vario titolo questa città. L'auspicio e che, anche questa volta, la richiesta d'aiuto non si trasformi nell’ennesima “fumata nera” che siamo abituati a vedere”.
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