Lamezia, "Le vittime di Giovanni Calvino": l'ultimo libro dello storico Vincenzo Villella

vittime-di-g-calvino-2.jpgLamezia Terme - È da alcuni giorni nelle librerie l’ultimo libro di Vincenzo Villella  intitolato “Le vittime di Giovanni Calvino”, pubblicato dalla casa editrice Città del Sole. Sottotitolo: “Valentino Gentile, eretico antitrinitario calabrese, decapitato a Berna nel 1566”. 

In questo corposo saggio storico di 520 pagine, sulla base della documentazione archivistica coeva, finora poco esplorata, e all’interno del movimento del dissenso religioso italiano ed europeo del XVI secolo, lo storico lametino ha ricostruito la storia drammatica dell’esecuzione capitale nel 1566 a Berna dell’antitrinitario calabrese Valentino Gentile (Scigliano 1515-Berna 1566), definito, per la sua dottrina eretica e per la morte violenta ad opera dell’inquisizione calvinista, il secondo Serveto. Partendo dal moto riformatore del primo Cinquecento in Italia, Villella ha ricostruito le tappe della formazione dottrinaria di Gentile nel Circolo di Juan de Valdés a Napoli, nei Collegia Vicentina, nella Chiesa degli esuli italiani a Ginevra, fino allo scontro con Calvino; poi la fuga da Ginevra, i soggiorni in Polonia, Moravia e Transilvania, i legami con gli eretici del radicalismo europeo, il rientro in Svizzera dopo la morte di Calvino, l’arresto, la finta abiura dopo un primo processo, la condanna a morte dopo un altro lungo, estenuante secondo processo.

"La sua vicenda - si narra - avventurosa e tragica, fatta di viaggi, di fughe, di dispute e lotte dottrinarie, per secoli è stata relegata nell’oblio come se non fosse stato il martire di nessuno, come se si fosse trattato di una vittima secondaria e isolata, un eretico esaltato e folle, senza compagni e senza eredi. Le autorità ecclesiastiche hanno fatto di tutto per cancellarne la memoria e disperderne le opere.  Al pari di quella di altri martiri a lui contemporanei la storia di Gentile è stata trascurata in Italia, mentre in Europa e in America figura nella maggior parte degli studi storici dedicati alle lotte religiose del Cinquecento. Essa ha contribuito in maniera importante nell’epoca della Riforma a dare impulso non solo al dibattito teologico sulla Trinità, ma anche alla discussione sulla funzione della Chiesa e sul ruolo del Cristianesimo.  Vittime dell’intolleranza religiosa (sia cattolica che protestante), gli eretici italiani come Gentile, che andarono vagabondando attraverso l’Europa con le loro inquietudini, si fecero portatori di quella tolleranza religiosa che nel secolo successivo avrebbe portato all’acquisizione del principio della libertà di coscienza. Considerato una delle voci più coraggiose che si levarono contro l’intolleranza, Valentino Gentile ha rappresentato uno dei simboli più vividi e drammatici del martirologio del libero pensiero e dei sacri diritti della coscienza accanto a Tommaso Campanella, Michele Serveto, Giordano Bruno, Galileo Galilei". 

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