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Se fosse vissuto nel primo secolo dopo Cristo… sarebbe stato Seneca. Se fosse vissuto nel 1939 sarebbe stato Winston Churchill. Ha presentato a Trame, il re dei giornalisti, Marco Travaglio, nella suggestiva atmosfera del festival dei libri sulle mafie il suo ultimo capolavoro “Padrini fondatori. La sentenza sulla trattativa Stato-mafia che battezzò col sangue la Seconda Repubblica”.
Definirlo libro è riduttivo e non descrive l’opera che ha presentato nel silenzio del pubblico che gremiva la piazza. Definirlo un ottimo giornalista è retorica allo stato puro. King of journalist riempie, affolla sempre piazze, librerie e fa alzare l’auditel nelle trasmissioni televisive. Non solo, viene letto da tutti, simpatizzanti, adulatori e persone che non ammettono che è il numero 1 della categoria. Non ha raccontato il suo libro, ma come farebbe un professore universitario ha spiegato in maniera semplice e scorrevole le vicende giudiziarie del Csm, le stragi di mafia e le vicende politiche degli ultimi anni. Che sui giornali non sempre vengono comprese completamente. Insomma per un’ora i presenti hanno conosciuto con dovizia di dettagli e precisione maniacale, avvenimenti giudiziari e politici conditi egregiamente da commenti particolareggiati affiancati da riflessioni lucide che solo chi possiede una cognizione di causa da far impallidire un sofista greco è in grado di descrivere.
Nel libro scritto con Marco Lillo il direttore de "Il Fatto Quotidiano", ha parlato degli avvenimenti giornalistici dei nostri giorni in modo “fluenty”, come se si sfogliasse un libro. Attraversando decenni, ha sbrogliato la matassa dei casi giudiziari senza mai soffermarsi sempre e solo sulle stesse vicende. Ma le ha attraversate con leggiadra sobrietà stilistica, andando a segno con la sua ironia pungente e britannica. Per quattro volte è stato ospite al festival diretto da Gaetano Savattieri, e sempre il popolo della piana ha risposto con una lunga fila che aspettava al termine della presentazione il suo autografo come se volesse ringraziare il re dei giornalisti di essere impeccabile nella stesura dei suoi manoscritti avvolto da una elegante umiltà e un garbo verso i suoi lettori coscienti che la firma entrerà nella storia del giornalismo. Potrebbe sembrare un panegirico questo blog ma non lo è. Non lo è perché il direttore ha un sapere esteso a tutto lo scibile umano. E non solo, buca lo schermo in ogni apparizione televisiva come in pochi riescono a fare con la cultura e la professionalità da 5 stelle!