Riflessi in Calabria delle riforme di Carlo III di Borbone
Il Settecento in Europa fu un secolo importantissimo per le forte spinte verso le riforme politiche, giuridiche, istituzionali che impegnarono alcuni sovrani, una parte considerevole dei ceti borghesi e nuclei consistenti della nobiltà più
La Calabria spagnola nel Seicento tra declino economico e crisi sociale
L’ultimo periodo della dominazione spagnola in Calabria segnò un momento particolarmente critico sia dal punto di vista del regresso economico sia dall’aggravarsi delle diseguaglianze sociali che portarono a conflitti particolarmente accentuati per
Il Bruzio dopo il crollo dell’Impero Romano d’Occidente, peculiari riflessi economici e sociali nella regione
Nel V secolo si verificò un evento di fondamentale importanza non solo per l’Italia, ma per l’intera Europa e l’Africa settentrionale: la fine dell’Impero Romano d’Occidente e il contemporaneo affermarsi dei Regni romano-barbarici. Numerosi popoli
Crotone nel satyricon: tra il reale e l’immaginario
La Città pitagorica può essere ritenuta uno dei luoghi più importante menzionati nell’opera latina, nota come Satyricon, scritta parte in prosa e parte in poesia; l’autore secondo la maggior parte degli studiosi sarebbe Petronio Arbitro
Il Bruzio nel I e II secolo dell’età imperiale: amministrazione ed economia
L’imperatore Augusto organizzò l’Italia in undici regioni, la terza di questi fu designata come: Lucania et Bruttii (Lucania e Bruzio); la denominazione Bruzio dell’attuale Calabria perdurò nell’età tardo-antica ed il mutamento di nome si ebbe
Il Bruzio nell’età tardo-repubblicana: Economia e società
La popolazione del Bruzio, l’odierna Calabria, nel primo secolo a.C., era molto composita dal punto di vista etnico, infatti vi abitavano i Bruzi, i discendenti degli Italioti (=coloni ellenici), gli assegnatari delle colonie latine e romane
E Spartaco combattè contro Roma nel… Bruzio
Dopo la Guerra sociale il Bruzio fu parte integrante della Federazione italica e gli abitanti godevano degli stessi diritti ed erano soggetti agli stessi obblighi di tutti gli altri “socii” di Roma; non vi erano particolari motivi di tensione