Lamezia: nasce linea di cosmesi all’anguria

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Lamezia Terme – Una linea di cosmesi che si fonda sui principi attivi di uno dei frutti più amati dell’estate: l’anguria. L’idea è nata dall’intuizione di un imprenditore lametino, Battista Muraca, titolare dell’azienda “Angurie dello Sceriffo” (dal 2001 marchio europeo Uami – Ufficio per la registrazione dei marchi, disegni e modelli dell’Unione Europea) insieme alla cosmetologa Elisabetta Ferrara. Dal loro lavoro sinergico è nata, quindi, una linea di prodotti dedicati alla bellezza e alla cura del corpo, che fa delle proprietà benefiche dell’anguria il suo cavallo di battaglia. La proposta, concretizzatasi in una linea presto sul mercato, è stata presentata stamane durante una conferenza stampa nell’ex sala consiliare del Comune di Sambiase. 

Muraca arriva da anni di lavoro alle spalle in questo specifico settore imprenditoriale di produzione e distribuzione delle angurie e, dopo anni di coltivazione del prodotto nella zona della piana lametina, ha deciso di intraprendere questo nuovo percorso, una vera e propria sfida, insieme con la biologa ed esperta cosmetologa, Elisabetta Ferrara, che ha creato la sua azienda di prodotti cosmetici a Saracena, nel cosentino, basando la sua filosofia di produzione proprio sui prodotti legati al territorio calabrese, come l’olio extra vergine di oliva, il cedro, la liquirizia, il bergamotto, ai quali, ora, si aggiungono anche le angurie lametine. “La Calabria che rappresento . ha spiegato Muraca – è quella che vuole lavorare e la cosmesi – ha aggiunto – è un mercato in continua evoluzione”. Il suo voler sfidare questa fetta di mercato è stata dettata dalla volontà di sfruttare le tipicità del territorio, “uniche in Italia – ha specificato – che possono dare innumerevoli possibilità”. La Ferrara, dal suo punto di vista, ha spiegato le comprovate proprietà curative e benefiche dell’anguria, una su tutte, e che poi si ricollega alla creazione della linea di cosmesi, è quella di avere un’alta concentrazione di licopene, una sostanza antiossidante che oltre alle proprietà antitumorali, contrasta i radicali liberi che determinano l’invecchiamento.

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Una scoperta che ha dato il là per la collaborazione tra i due, sfruttando la vocazione imprenditoriale di uno e la filosofia della fabbricazione di prodotti naturali dell’altra. Una produzione che è stata possibile grazie alla collaborazione e allo studio portato avanti per anni con il professore Giancarlo Statti, del dipartimento Farmacia e Scienza della Salute e della Nutrizione dell’Unical. Il professore ha ricordato la forte visione prospettica di Muraca che ha voluto creare una squadra “con competenze interdisciplinari per portare avanti il progetto e centrare l’obiettivo”. Obiettivo centrato grazie anche alle forti proprietà delle angurie calabresi che, pur non essendo un prodotto prettamente tipico, sono state riconosciute come quelle con un’altissima concentrazione di proprietà benefiche. A testimonianza della volontà di voler “mandar fuori” il prodotto, la testimonianza dell’imprenditore austriaco Peter Kimmel che ha sottolineato come questa linea soddisfi pienamente un trend del mercato internazionale, quello di concentrarsi sui prodotti biologici e naturali. Entusiasmo e lodi all’iniziativa sono arrivate dall’autorità politiche presenti: in primis il sindaco Paolo Mascaro che ha elogiato la volontà e la tenacia di Muraca nel voler sfruttare una risorsa del territorio e guardare oltre.

Stesso avviso per i consiglieri regionali Antonio Scalzo ed Arturo Bova che hanno sottolineato come queste attività imprenditoriali, legate al mondo dell’agricoltura, siano quelle sulle quali bisognerebbe puntare per il rilancio del settore agricolo. Un’intenzione che da tempo portano avanti i due rappresentanti delle associazioni di categoria, Alberto Statti per la Confagricoltura e Pietro Molinaro per la Coldiretti. Statti si è complimentato con Muraca per la sua caparbietà e tenacia “in un momento di crisi come questo in cui l’agricoltura è l’unico settore che ha un trend positivo”, ricordando poi la necessità di sfruttare la nuova programmazione comunitaria per dare risposte concrete, “fondamentale – ha poi aggiunto – è puntare sull’innovazione”. Per Molinaro della Coldiretti, “questa è la testimonianza che in Calabria business e capacità d’impresa vanno supportate”. Più diritti per l’agricoltura da chiedere alla politica, secondo il presidente della Coldirettti, tenendo conto che “per creare mercato è necessario preservare presupposti come la riduzione del consumo di suolo agricolo e del rischio ambientale”.

C.S.

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