Lamezia Terme - “Per noi la più bella parola che voi pronunciate è quella della vostra testimonianza, della vostra forza. Come noi dobbiamo essere luce, voi e tutti insieme dobbiamo essere anche parola di bellezza, di gioia e di speranza e speriamo che il mondo non sia sordo a questa parola, anzi che possa ascoltarla, accoglierla e viverla”. Così il Vescovo, monsignor Serafino Parisi, nel concludere l’omelia della Santa Messa da lui presieduta in occasione della festa di San Francesco di Sales, patrono dei sordi, ed officiata stamani nella chiesa di San Domenico insieme a don Agostino Stasi, responsabile dell’Ufficio di pastorale delle persone con disabilità dell’arcidiocesi di Rossano Cariati; don Antonio Brando, parroco di San Domenico; don Marco Mastroianni, cancelliere della Diocesi di Lamezia Terme.
“La liturgia di oggi – ha detto il Vescovo, spiegando il significato della ‘festa della Candelora’ - ci dice che Cristo è la luce del mondo. Però, anche noi cristiani dobbiamo essere luce per il mondo e questa idea della candela che abbiamo avuto nelle mani accesa passa anche a noi: dobbiamo essere nel mondo portatori di luce, che vuol dire indicare la speranza. Ecco, io allora, auguro a tutti noi di poter essere sempre come Simeone e Anna coloro che aspettano di incontrare il Signore e, poi, come Gesù, cioè essere la luce che vince tutte le oscurità: tutte le notti del mondo devono poter essere vinte dalla nostra presenza. È un bell’impegno per noi credenti e in modo particolare per voi che oggi siete qui e ci fate il regalo della vostra presenza perché per noi è davvero di grande aiuto, di grande stimolo, vedere come, con determinazione, con forza, si vuole dire la bellezza della propria vita. Pur dentro alle difficoltà - ognuno di noi ha delle sofferenze e delle difficoltà – poter dare questa bella testimonianza di resistenza, di forza, di stimolo ad andare avanti per noi è luce”.
Ad inizio della Liturgia, che è stata interamente tradotta nella lingua dei segni dalle due interpreti Teresa Colonna e Pina Palmieri, monsignor Parisi, nel salutare i presenti, ha reso noto che “i vescovi della Calabria ci stiamo impegnando, anche con l'indicazione che ci viene da Roma, di lavorare molto nelle nostre parrocchie con le persone che hanno varie disabilità, con la catechesi inclusiva, con i Gres (i gruppi estivi), per poterle coinvolgere in modo tale che la bellezza della parola di Dio che è gioia vita e speranza possa davvero arrivare a tutti. Questa è la scommessa che vogliamo fare anche qui a Lamezia”.
Nel prendere la parola, il sindaco, Paolo Mascaro, ha dato ai presenti il “benvenuto nella nostra città, come sempre, con un grande abbraccio di solidarietà. Mutuando le parole sempre bellissime di sua eccellenza – ha aggiunto -, noi vogliamo che Lamezia sia una città sempre meno sorda rispetto a tutte quelle che sono le problematiche che possano riguardare tutti coloro che, in questo splendido dono che è la vita, affrontano delle particolari situazioni”.
Di “evento bello, significativo e pensato come momento inclusivo” per lo svolgimento di questa giornata che “dimostra veramente la vostra sensibilità”, invece, ha parlato don Agostino, che nel ringraziare monsignor Parisi per la sua presenza e disponibilità, ha anche ringraziato “la responsabile del settore delle persone con disabilità della Diocesi di Lamezia Terme, Emanuele Cristiano, che ci ha messo il cuore, l'anima e non si poteva vivere questo momento se non anche attraverso la sua mediazione”. Antonio Miriello, presidente regionale Ens Aps (Ente nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi), nel consegnare al Vescovo Parisi un quadro raffigurante San Francesco di Sales, per ringraziarlo “per la vicinanza e la sensibilità mostrata nei nostri confronti” ed “in ricordo di questa indimenticabile ed emozionante giornata trascorsa insieme nella pace, nella fratellanza e nell’amore di Dio”, ha ricordato la figura di San Francesco di Sales.
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