Ultimi ciak de “Il giudice meschino”: Quanti calabresi sul set!

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Lamezia Terme - L’hanno definito “Un magistrato indolente costretto a diventare eroe suo malgrado”. É Alberto Lenzi, “Il Giudice meschino” del romanzo dello scrittore calabrese Mimmo Gangemi. Uscito nel 2009, il libro ha riscosso da subito successo, tanto che l’Italian International Film di Fulvio e Paola Lucisano ha deciso di produrre, per conto di Rai Fiction e con il contributo della fondazione Calabria Film Commission, un film per la tv che andrà in onda dal prossimo febbraio su Rai Uno e che vedrà Luca Zingaretti vestire i panni del protagonista. Il film sarà trasmesso in due puntate, e le riprese, cominciate a fine luglio a Reggio Calabria, sono giunte al termine. Una grande produzione, “una delle più grandi che abbia mai toccato la Calabria”, che ha deciso di girare interamente nella nostra regione, e precisamente nel territorio del reggino. La troupe, infatti, da metà luglio ha toccato più di quaranta location diverse, tra la città dello stretto e la zona dell’Aspromonte, muovendosi verso città come Gambarie o prediligendo location come l’ex carcere di Gioiosa Ionica.

Giudice-Meschino5.jpgIl regista Carlei, di spalle, sul set con Zinagaretti e Ranieri

Un film e un romanzo fortemente legati sia alla Calabria che alla città di Lamezia, a partire dalla scelta del regista: Carlo Carlei, lametino di fama internazionale che ha lasciato la sua terra per cercare fortuna all’estero trovandola negli Stati Uniti, dove ha lavorato con case di produzione come la Metro Goldwin Mayer, firmando la regia di film come “La corsa dell’innocente”, “Fluke”e il più recente “Romeo and Juliet” , oltre a grandi film per la tv italiana come “Ferrari” e “Padre Pio”. Con “Il giudice meschino” Carlei torna in Calabria per raccontare la storia di redenzione di un magistrato svogliato e donnaiolo, che ha perso la fiducia nel suo lavoro. Nel film non si parla solo di ‘ndrangheta, ma anche della collusione con i poteri dello Stato. Una storia complessa, con mille sfaccettature, che Carlo Carlei vuole raccontare attraverso la cinepresa curando ogni piccolo particolare affinché nulla risulti poco veritiero. È in fin dei conti una storia della sua terra dilaniata che deve parlare, una storia anche di riscatto che potrebbe far conoscere un’altra Calabria.

Giudice_Meschino3.jpgZingaretti e lo scrittore Mimmo Gangemi autore del libro "Il Giudice Meschino"

Con lui a lavorare sul set un grande gruppo di persone, composto anche da una trentina di calabresi, tra assistenti di produzione, attori, scenografi, tecnici e truccatori. Tra di loro, anche altri cinque lametini che fanno parte della troupe e lavorano in diversi reparti del film: Enrico Luigi Mannucci e Mario Vitale in quello regia; Carlo Carlei e Francesco de Fazio in quello della fotografia e Nicola Di Terlizzi, nel settore produzione. Li abbiamo raggiunti telefonicamente, nonostante i ritmi serrati e incalzanti che contraddistinguono gli ultimi giorni su un set cinematografico, ci hanno parlato della loro esperienza sul set e del loro lavoro.

Giudice-Meschino-1.jpgCarlei, di spalle seduto al centro, durante una fase di lavorazione del film

Enrico Luigi Mannucci, nato a Lamezia vive stabilmente a Roma, ma si sposta costantemente, anche per lavoro, tra la Calabria e la Sicilia. Qui è uno degli assistenti alla regia: “Non è la mia prima esperienza su un set. Principalmente lavoro su fiction, ma ho lavorato anche a diversi film sempre come assistente alla regia. Da quattro anni lavoro costantemente su Squadra antimafia. – ci spiega – Lavorare con Carlo è un piacere, e c’è sempre qualcosa da poter rubare con gli occhi! Poi ho la fortuna di poter lavorare anche con la mia compagna, Claudia Cirrincione, anche lei una degli assistenti alla regia con la quale divido lavoro e vita privata”. Anche Mario Vitale lavora al film come assistente alla regia. Vitale, video maker lametino, è per la prima volta su un vero e proprio set cinematografico, ma da anni ha fatto diventare la passione per il cinema, il suo lavoro. Studia prima a Roma, per poi trasferirsi a Lamezia, dove vive e lavora, realizzando cortometraggi, documentari e video per gruppi musicali, rassegne ed eventi. “Sono molto felice di lavorare su questo set e avere la fortuna di stare al fianco di un regista come Carlo Carlei. La mia passione per il cinema nasce da bambino - ci confida – e da sempre ho visto Carlei come il regista lametino che partendo dalla nostra città, è riuscito a sfondare nel cinema ottenendo fama internazionale”.

Giudice_Meschino6.jpgUn momento delle riprese

Nel reparto fotografia, invece, con il ruolo di fotografo di scena, c’è colui che si occupa di creare un film virtuale con gli scatti “rubati”. Parliamo dell’altro Carlo Carlei, omonimo del regista, con il quale manda avanti un sodalizio lavorativo che dura da anni: “È un’esperienza sicuramente positiva dal punto di vista professionale: certo, i ritmi sono incalzanti, anche perché stanno ultimando le riprese, ma sono entusiasta di potervi partecipare”. Carlei è un fotografo d’autore che vive a Lamezia, dove porta avanti la sua attività lavorativa. Conosce bene, quindi, le difficoltà di un’artista che decide di lavorare sul territorio, ma ci ha parlato di “spiragli, che possono essere cavalcati solo con la cultura. L’ideale - ci spiega - sarebbe poter organizzare eventi che non rimangano fini a se stessi, ma che facciano parte di un progetto più ampio. Mi batto da anni, a questo proposito, per la fotografia. Sono stato contento di lavorare con queste persone, perché sono quelle che lavorano in silenzio, con sudore ed impegno”. Sempre nel reparto fotografia, ha lavorato Francesco De Fazio, che nella troupe ha ricoperto il ruolo di video assist. De Fazio, già regista di “C’era una volta il Sud”, film girato interamente a Lamezia, vive in città dove lavora da tempo dopo gli studi cinematografici a Genova. Ha frequentato diversi set e recentemente ha anche vinto un premio a San Marco Argentano come regista emergente: “Mi interessava particolarmente osservare Carlo Carlei sul set. Vederlo all’opera – ci spiega – è stato un piacere e soprattutto un momento di crescita professionale”. Nella produzione, invece, lavora Nicola Di Terlizzi, che in questo film è l’ispettore di produzione, ovvero si occupa della parte organizzativa e gestione del set. Freelance, dopo aver vissuto a Lamezia, a diciotto anni si trasferisce lasciando la città e si sposta in giro per l’Italia per poi trasferirsi a Roma dove vive e lavora. Non perde occasione per scendere giù in Calabria anche perché ci confida di essere “innamorato di questa terra e molto contento di lavorare a questo film, perché finalmente in Calabria possono lavorare anche tanti calabresi, in un settore come questo, dove sono pochi a farlo”. In generale svolge l’attività di location manager e ha anche un sito di location con il quale invita le produzioni italiane e straniere a girare nella nostra regione. Ha partecipato a grandi produzioni come “Educazione Siberiana” di Gabriele Salvatores, dove si occupava di coordinazione dei trasporti, e “To Rome with love” di Woody Allen, dove ricopriva il ruolo di segretario di produzione.

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“Il giudice meschino” è una delle più grandi produzioni che abbia mai toccato la Calabria, e ci si rende conto di questo solo osservando l’organizzazione logistica che sta dietro un set del genere. La sceneggiatura è stata firmata oltre che dal regista, anche da Giancarlo De Cataldo, Mimmo Rafele e Monica Zapelli. Il ruolo del protagonista, come abbiamo ricordato, è stato affidato a Luca Zingaretti, mentre la moglie dell’attore, Luisa Ranieri, è stata scelta per interpretare il maresciallo dei carabinieri che aiuta Lenzi nelle indagini. Il cast è stato scelto selezionando alcuni dei più bravi attori italiani, tra i quali figurano anche Gioele Dix, Andrea Tidona, Paolo Briguglia, Maurizio Marchetti, Claudio Spadaro e Felicitas Woll. E mentre le riprese volgono al termine, si vocifera anche di un probabile sequel del film in due puntate, vista l’uscita a gennaio del 2013 del libro “Il patto del giudice”, di Mimmo Gangemi, che ha sempre come protagonista il giudice Lenzi.

Claudia Strangis

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