Sciopero degli ombrelloni per concessioni balneari, adesioni anche sulla costa tirrenica

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Catanzarro - Ombrelloni chiusi questa mattina, dalle 7,30 alle 9,30, in tante spiagge italiane. Lo sciopero dei balneari, che hanno aderito alla manifestazione nazionale degli operatori di settore chiedendo di fare chiarezza sulle concessioni in scadenza a fine anno, ha coinvolto diverse zone costiere della penisola e delle isole del Paese. Sulla questione la categoria è però spaccata: se Sib-Confcommercio e Fiba-Confesercenti hanno imboccato la strada della mobilitazione, altre sigle come Assobalneari, Federbalneari e Cna si sfilano, parlando di "iniziativa spot".

Le maggiora partecipazione alla protesta - secondo quanto annunciato da alcuni sindacati - si è avuta in Liguria dove l'adesione avrebbe toccato il 90% con punte del 100%. Sulle coste calabresi, come a Tropea, la protesta non ha fatto sentire i propri effetti. Situazione analoga a diversi stabilimenti balneari della Costa degli Dei che si estende da Pizzo a Nicotera, nel vibonese. Alcuni titolari di lidi, addirittura, non erano a conoscenza della mobilitazione.

Ombrelloni aperti e vacanzieri regolarmente in spiaggia. Non ha fatto sentire i propri effetti la protesta indetta dai balneari con la "serrata" di due ore indetta per stamattina dalle 7.30. Una situazione analoga a diversi stabilimenti balneari della Costa degli Dei che si estende da Pizzo a Nicotera, nel vibonese. Alcuni titolari di lidi, addirittura, non erano a conoscenza della protesta. Complessivamente, comunque, per Antonio Giannotti, presidente del Sindacato italiano balneari Calabria, lo sciopero degli ombrelloni ha registrato in regione "una massiccia partecipazione". "Se da una parte i nostri clienti non hanno subito nessun disagio - ha detto - dall'altra hanno compreso i motivi della protesta manifestando il proprio supporto e la solidarietà, in quanto apprezzano la professionalità e la passione che mettiamo nel nostro lavoro, frutto di anni di esperienza. Hanno dimostrato di aver ben capito che la situazione è drammatica e gli imprenditori balneari non hanno certezze per il proprio futuro. Anche i turisti stranieri sono rimasti colpiti da questa iniziativa e i motivi dello sciopero".

"Al governo - ha aggiunto - stiamo chiedendo ormai da tanto, una legge subito, una legge di riordino che dia certezze a queste imprese sul demanio marittimo. Ancora di più in Calabria la risorsa certamente non è scarsa e quindi anche in qua abbiamo bisogno di certezze per portare avanti e sviluppare migliaia di imprese che non sono solo stabilimenti balneari ma sono campeggi, alberghi, attività nautiche, che sono una parte importante del Pil calabrese. Per questo motivo, ancora di più con questa manifestazione, abbiamo voluto ribadire al governo che c'è bisogno di una legge subito". "Noi ancora abbiamo fiducia in questo governo. Viene da ieri sera, abbiamo avuto del Consiglio nazionale del Sindacato italiano balneare e abbiamo stabilito di annullare le altre due manifestazioni in programma per agosto, perché dalle notizie che sono arrivate dal Consiglio dei ministri, il governo ha preso l'impegno che entro i primi di settembre si occuperà di noi. Quindi questa è la nostra richiesta e in questo momento è anche la speranza che dalle parole si passi ai fatti". "La cosa che oggi ci ha fatto piacere è la vicinanza dei nostri clienti, che effettivamente hanno toccato con mano il rischio che questi servizi, così come li diamo noi, possono essere vanificati" ha concluso Giannotti.

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