Lamezia Terme - Oltre a Roma in diverse città italiane si svolgeranno Sit In, assemblee e conferenze stampa, per sensibilizzare la popolazione sui motivi delle proteste. In particolare, a Pescara, Lamezia Terme, Napoli, Bologna, Forlì, Genova, Ancona, Bari, Cagliari Firenze e Perugia. "La delusione per la legge di bilancio che tradisce le aspettative sull'azione di Governo è molto profonda - ha sottolineato ancora Aldo Grasselli - le roboanti promesse della campagna elettorale prevedevano la cancellazione della Legge Fornero. Oggi, invece, con l'art. 33 della legge di bilancio, un articolo di una stoltezza politica e di una gravità sociale enorme, le pensioni di 700 mila lavoratori della pubblica amministrazione sono finite in ostaggio del MEF per ripianare il bilancio dello stato.
Il taglio sino al 25% delle pensioni di alcune fasce di lavoratori è un crimine contro il sistema di welfare e contro i cittadini che lavorando come dipendenti pagano regolarmente le tasse e i contributi previdenziali. Un vero e proprio "pizzo di stato" pagato affinché gli evasori fiscali non debbano essere disturbati dal Governo Meloni che li coccola insieme alle Banche alle quali non tassa gli enormi extra profitti". "Giunti a un bivio che rende non più differibile la decisione di fermarci e incrociare le braccia, siamo pronti ad attuare quella forma di autotutela collettiva dei nostri iscritti finalizzata a difendere i loro diritti ed interessi - ha dichiarato Benedetto Magliozzi, segretario generale CISL Medici -. Diritti e interessi che sono messi a rischio da una manovra finanziaria inadeguata e priva di risorse sufficienti a sostenere e rilanciare il nostro sistema di tutela della salute. Dal confronto con l'esecutivo ci aspettavamo risultati più vicini alle necessità del sistema sanitario. Le risposte alle nostre richieste ci sono sembrate insufficienti e in alcune parti lacunose". "Da sondaggi nel territorio stimiamo adesioni che vanno dal 10 fino al 20 per cento all'azione di sciopero - ha aggiunto Roberta Di Turi coordinatrice nazionale Fassid - I colleghi, soprattutto nei servizi più in sofferenza, sono impazienti di manifestare, laddove non impattiamo troppo duramente sui pazienti. Quindi FASSID il 18 dicembre ferma tutti i servizi ospedalieri e territoriali non indispensabili per le diagnosi e le cure non urgenti: blocco delle prestazioni di radiologia diagnostica, interventistica e ambulatoriale, della diagnostica di laboratorio, delle prestazioni psicologiche nei consultori, nelle neuropsichiatrie infantili, nei centri di salute mentale, delle prestazioni farmaceutiche in ospedale e sul territorio, dei servizi di igiene e sanità pubblica e vaccinali".
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