Parte in Calabria il progetto Coribanti: un nuovo modo di raccontare il territorio senza etichette

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Lamezia Terme - Parte in Calabria il progetto Coribanti, che punta a creare sinergie tra persone e soggetti che operano nei diversi campi delle arti e della promozione culturale. Si definiscono, nel loro manifesto costitutivo e programmatico, “un’associazione a delinquere di stampo letterario” che si propone di “infrangere (delinquere) le norme stabilite dalla legge artistica” andando oltre “le regole del ‘così si è sempre fatto’ per riscrivere i confini dei canoni di bellezza e tradizione”. Dalla ricerca e pubblicazione di testi inediti alla realizzazione di eventi che promuovano il territorio, passando dalla scoperta di elementi che possano valorizzare il talento meridionale, sono le attività che la collettiva di Coribanti, nata da un’idea della scrittrice Letizia Cuzzola e dell’editrice Annamaria Persico – e a cui hanno aderito fin da subito la blogger e scrittrice Ippolita Luzzo, il critico cinematografico Gianlorenzo Franzì, gli scrittori Vincenzo Reale e Antonio Calabrò e lo storico Dario Gòdano, la giornalista Vittoria Camobreco –  vuole porre in essere "per destrutturare una narrazione della Calabria fino ad oggi fossilizzata su pregiudizi e stereotipi e dare voce e sostegno a una Calabria che ha delle potenzialità e delle menti che hanno saputo mettere a frutto la loro tenacia e capacità per produrre realtà positive".

Il nome scelto dal gruppo, Coribanti, richiama figure della mitologia greca e, attraversando i secoli, arriva a Garcìa Marquez e, da quest’ultimo, trae spunto per i suoi “Coribantismi”, pamphlet trimestrali di racconti a tema libero che devono lasciare traccia di una cultura leggera ma non priva di contenuti. Prospettiva dei Coribanti di Calabria è, infatti, quella di “sviluppare un nuovo modo di raccontarci divertendoci, senza prenderci troppo sul serio avendo già visto gli effetti nefasti che questo porta con sé: non ci interessa continuare a raccontare la miseria e il piagnisteo, il vittimismo; quel che cerchiamo sono storie anche surreali, in cui la fantasia riesce a dominare e trasformare la realtà in quella bellezza che abbiamo dimenticato di guardare. Siamo partiti dal principio che la nostra terra non può essere più, al di fuori dei suoi confini, solo ‘ndrangheta, bergamotto e peperoncino. In questi ultimi anni è uscita allo scoperto una nuova generazione capace di rapportarsi e confrontarsi col panorama letterario e artistico nazionale senza nulla da invidiare a nessuno, e lo ha fatto senza restare ancorata agli stereotipi e pregiudizi che la seguono. ‘I Coribantismi’ devono essere una sorta di diario di quel lavoro quotidiano che facciamo per staccare con le unghie e con i denti quelle etichette che non ci appartengono più, eredità fastidiosa di un passato che ha saltato il presente per intaccare il futuro”.

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