Motta Santa Lucia - Il regista calabrese, Antonio Pirrone, ha realizzato il docufilm “Lampiao nato dal Sertao” prodotto dalla Coruripe Filmes Producoes, nato anche a seguito dei sopralluoghi fatti a Motta Santa Lucia, città natale del brigante Giuseppe Villella, e a Torino presso il museo di antropologia criminale Lombroso dove è esposto il cranio del suddetto brigante. Il regista oggi si rivolge all'ex sindaco di Motta, Amedeo Colacino e al Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso, per sollecitare una collaborazione "a seguito degli incontri avuti con te a Lamezia Terme e Catanzaro - scrive il regista in una lettera al sindaco - nei mesi di giugno e luglio al fine di sviluppare uno degli episodi più importanti del Docufilm “Lampiao nato dal Sertao”.
Avendo avuto modo di approfondire la figura di Giuseppe Villella - aggiunge - l’impegno profuso dall’amministrazione comunale di Motta Santa Lucia e le battaglie giudiziarie del Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso ,chiedo a te e al Comitato No Lombroso una collaborazione pratica nella cooproduzione del Docufilm che consiste nell’informare il Comitato Tecnico Scientifico No Lombroso e l’attuale amministrazione di Motta Santa Lucia del progetto, nella disponibilità da parte di entrambi ad essere coinvolti attraverso interviste ed incontri con i tre ricercatori attori brasiliani, nella divulgazione e nell’appoggio logistico in quanto siamo alla ricerca di patrocinio e finanziamento".
"La storia - spiega il regista - narra la vita di Virgolino Ferreira da Silva chiamato Lampiao il bandito più ricercato e famoso del Brasile e le connessioni con l’Italia. Fin da ragazzo amava la lettura e studiava in casa con maestri privati non essendoci scuola nella sua città. Cominciò a lavorare con gli animali capre cavalli buoi e continuò con la poesia e la letteratura gli piaceva ascoltare storie dei santi e di banditi, crescendo diventò devoto a Padre Cicero ritenuto un santo, suonava la fisarmonica, scriveva poesie, lavorava cuoio e legna, partecipava a rodei acchiappava buoi. Diventò un fuorilegge ed entrò nel movimento banditesco dei Canganceiros fino a diventarne il capo assoluto per vendicare l’assassinio del padre. Per quasi un ventennio governò il nordest del Brasile, dopo la sua morte avvenuta nel massacro di Angico nel 1938 molte cose accaddero. La trama del film è sviluppata sia in Brasile che in Italia nei luoghi dove vi sono connessioni con la storia di Lampiao e precisamente nella città di Milano presso la casa editrice Bonelli, nella citta’ di Torino presso il museo di antropologia criminale Cesare Lombroso ,nelle città di Firenze per il gruppo Litfiba a Roma Vaticano per la figura di Padre Cicero e nella città di Motta Santa Lucia per la figura del brigante Giuseppe Villella".
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